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Settimana politica

Foligno-Spoleto: un ospedale condiviso

Presentata la proposta di medici in pensione (Alessandra Esposti, Enzo Ercolani e Alessandro Laureti per Spoleto, Giorgio Nicolic, Giancarlo Nizzi e Daniele Pinaglia per Foligno) per un’integrazione dei due nosocomi a distanza di trenta chilometri, compresi gli ospedali di Norcia per casi acuti di montagna, di Trevi per la riabilitazione e di Cascia. Fabrizio Cardarelli, sindaco di Spoleto, parla di “percorso di condivisione, di proposte e una metodologia diversa rispetto al passato, che si basa non sulle spinte campanilistiche di una città piuttosto che l’altra, ma su una proposta scientifica mirata alla valorizzazione massima di entrambe le strutture ospedaliere e al miglior servizio reso”. Nando Mismetti, sindaco di Foligno, rivendica che “o sceglievamo noi di farci carico di una proposta, o altrimenti qualcuno l’avrebbe fatto al nostro posto; abbiamo un obiettivo ambizioso: costruire il terzo polo umbro, un unico ospedale diviso su due sedi”. Alessandro Laureti ha spiegato che il contributo è basato sull’analisi di dati quantitativi e qualitativi, sull’ascolto di medici, dei direttori di dipartimento, dei direttori sanitari Santocchia e Sapori, dei direttori dei distretti, dei medici di medicina generale e sull’ascolto della linea politica dell’assessore regionale Luca Barberini. Laureti è categorico: “È stato detto che i giochi sono fatti, le decisioni sono state prese, ma non è così: senza questo terzo polo, gli ospedali di primo livello di Perugia e Terni non funzionano, si ingolfano e quindi hanno bisogno di noi”.

Conferme ed eliminazione dei doppioni

Nella proposta è indicata questa organizzazione: due Chirurgie, due Ortopedie, un’Urologia con doppia sede e unica équipe, un’Otorinolaringoiatria con doppia sede e attivazione dei posti letto a Spoleto, un’Oculistica con doppia sede e mantenimento delle attuali attività, strutture semplici di Chirurgia senologica, vascolare, toracica (già peraltro in attività da un paio d’anni), posti letto per l’assistenza penitenziaria a Spoleto. Nel dipartimento emergenza-urgenze si prevedono: una struttura complessa di Cardiologia con doppia sede, una struttura semplice di Emodinamica, due strutture di Anestesia e terapia intensiva differenziate in base alle attività chirurgiche, due Pronto Soccorso con due primari (a Foligno resta la medicina d’urgenza, le sedi del

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118 saranno a Foligno, Spoleto, Norcia e Cascia, con le ultime due che mantengono le sedi di primo soccorso), trasformazione a baricentrica della Terapia del dolore di Spoleto. Nel dipartimento area medica dovrebbero essere attivate: due Medicine Generali con Spoleto più orientata verso la cronicità e la geriatria, una Pneumologia con sede e posti letto a Foligno e attività ambulatoriale a Spoleto con equipe unica, una Gastroenterologia a Foligno (per il direttore ASL Imolo Fiaschini dovrà partire a Foligno la reperibilità notturna per le emergenze gastroenterologiche per emorragie e corpi estranei), una Endoscopia digestiva a Spoleto (già esistente da un anno), una Nefrologia con emodialisi nelle due sedi come ora, una Oncologia con posti letto nelle due sedi integrata con le cure palliative, una Epatologia come ora con ambulatori nelle due sedi. Per il dipartimento riabilitazione: una Neurologia con posti letto nelle due sedi e ambulatori di neurofisiopatologia, posti letto di lungodegenza nei due ospedali, integrazione delle attività riabilitative territoriali. Per il dipartimento materno-infantile: due Ostetricia e Ginecologia, due punti nascita con oltre 1000 parti a Foligno e con oltre 500 a Spoleto, una Pediatria con posti letto come oggi, specializzazioni nelle due sedi, integrazione territorio-ospedale con i due consultori delle due città. Quanto al dipartimento patologia clinica: una struttura complessa di Laboratorio analisi Foligno-Spoleto, una Anatomia Patologica con sede a Foligno e garanzia attività estemporanee a Spoleto, un Servizio Immunotrasfusionale. Per il dipartimento diagnostica per immagini: due strutture di Radiologia con ipotesi di attivazione della guardia radiologica h24 a Foligno e reperibilità unica con tele-radiologia su base aziendale, una Pet-Tc e medicina nucleare con sede a Foligno e Analitica a Spoleto, una radiologia vascolare a Foligno, screening mammografico e radiologia senologica con più sedi, neuroradiologia in più sedi, ammodernamento della radioterapia con sede a Spoleto. Ci sarà una fase sperimentale dell’integrazione dopo la partecipazione iniziata con un incontro a Trevi, poi la verifica della sperimentazione e quindi il collegamento-unificazione. Barberini ha precisato che il lavoro dei sei medici è stato gratuito e che è giusto che sia stato chiesto un contributo – non la soluzione, poiché la decisione arriverà da ASL e Regione – a persone svincolate da potenziali conflitti di interessi.

Conciliare risparmi ed efficienza

Con l’eliminazione dei doppioni, la riduzione del numero dei primari e un collegamento più stretto per molte funzioni sanitarie si cercano risparmi. Ma al cittadino interessa, oltre che non si spendano soldi pubblici inutilmente, più che altro che quando deve servirsi dell’ospedale sia, oltre che ben trattato, curato nel modo migliore possibile. L’esperienza attuale insegna che ci sono molte difficoltà e carenze: il Pronto Soccorso è intasato 24 ore su 24, ci sono reparti affollati dove si convive tra casi gravi e meno, esami diagnostici sono rimandati per mesi mentre chi paga può servirsene anche nello stesso giorno, i medici di famiglia si assumono poche responsabilità delegando a specialisti, sono necessarie lunghe degenze per aspettare gli esiti di analisi ed esami, ci sono trasferimenti di ricoveri a Perugia e Terni alla ricerca di professionalità specializzate, ci si avvale di degenze a pagamento – vedi Santo Stefano a Foligno – per malati soprattutto anziani con patologie gravi, il personale medico e infermieristico si lamenta dei turni stressanti. Ben venga l’integrazione tra Foligno e Spoleto, sempre che al primo posto ci sia l’esigenza del cittadino, con attenzione alla prevenzione e a una cura scrupolosa.

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