San Giovanni e l’acqua floreale

Il prossimo 24 giugno si celebrerà la festa del Battista, alla quale è legato l’antico rituale della raccolta e messa a bagno delle erbe. Il racconto del professor Picchiarelli

Tradizione e ritualità. Tra pochi giorni, il 24 giugno, a ridosso del solstizio d’estate, si festeggerà San Giovanni, onorato anche nelle nostre zone con il rituale dell’acqua floreale che come il battesimo è simbolo di purificazione e rinascita. Una festa celebrata sin dai tempi antichi nella quale, ritualità sia pagane che cristiane, s’intersecano. Per spiegare alcune connessioni storiche, culturali e religiose legate alla tradizione del culto e all’usanza dell’acqua floreale, interviene il professor Ivo Picchiarelli, esperto di storia locale e tradizioni popolari.
Iniziando con qualche informazione sulla tradizione della cerimonia estiva e sulla figura religiosa del Santo, Ivo Picchiarelli afferma: “Il giorno in cui si celebra San Giovanni è particolare poiché insiste, come nel caso del Natale, a ridosso di un solstizio; inoltre il Santo vede la sua celebrazione, a differenza di altri santi, nel giorno della nascita, come accade per Gesù e la Madonna. È importante notare che i solstizi sono momenti dell’anno centrali che venivano venerati già dai pagani. San Giovanni viene celebrato a ridosso del solstizio d’estate, momento di massima esplosione della luce e allo stesso tempo inizio del suo decrescere, dato che da quel giorno le giornate vanno ad accorciarsi. Al contrario, la nascita di Gesù si festeggia in prossimità del solstizio d’inverno, periodo in cui la luce diurna raggiunto il minimo, comincia a risorgere. Il culto di San Giovanni viene celebrato con la pratica dell’acqua cui si aggiungono fiori, erbe ed essenze, un ‘preparato’ da utilizzare…(continua…)

di Fatima Tomassini

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