Interconnessione e tecnologia per battere la siccità
Temperature sopra le medie storiche e poche precipitazioni nei primi due mesi dell’anno. In Umbria la severità idrica è “media” e, pur senza allarmismi, l’attenzione resta alta. Nel frattempo sono tanti gli interventi per salvaguardare l’acqua a uso potabile e agricolo
Un record a cui potrebbero aggiungersene altri. Lo scorso 7 aprile è stata la giornata più calda in Umbria nella prima decade di aprile dal 1976 ad oggi. “Una giornata di fine giugno, non di inizio aprile. E questo a tutte le quote, con valori davvero incredibili fino a qualche anno fa”. A commentare questo preoccupante primato è il meteorologo Michele Cavalucci di Perugia Meteo. Nelle prime settimane di aprile le temperature in Umbria hanno toccato anche i 29 gradi, con valori superiori anche ai 20 gradi in montagna. È inutile nascondere che qualcosa sta cambiando e, senza dover passare per allarmisti, il clima ci sta sicuramente lanciando dei messaggi. Molti esperti sono oramai concordi nel sostenere che il termine più corretto da utilizzare non sia più “cambiamento climatico”, bensì “crisi climatica”. Se è vero che non si possono fare previsioni a lungo termine e ciò che ci riserverà il periodo estivo resta un’incognita, un quadro dei primi mesi dell’anno arriva sotto il profilo pluviometrico. A rendere meno siccitosa la situazione è stato senza ombra di dubbio il mese di marzo, con 17 giorni di pioggia registrati dai sensori del Servizio idrografico della Regione Umbria. In totale i millimetri di acqua caduti sono stati 119,60. Un vero e proprio toccasana, considerando che la cumulata media storica di marzo è di 61,21 millimetri. Decisamente peggio è andata nei primi due mesi del 2024. A gennaio i giorni di pioggia sono stati in totale 7, che hanno portato a una cumulata mensile di 20,80 millimetri contro i 57,13 della media storica. Meno della metà delle precipitazioni, rispetto alla cumulata media storica, a febbraio. Quattro i giorni in cui è piovuto, che hanno portato sul territorio 27,20 millimetri di pioggia. Anche in questo caso il numero è al di sotto della media storica, ferma a 60,75 millimetri. Da gennaio a marzo sono caduti, quindi, 167,6 millimetri di pioggia. Un numero decisamente più basso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (213 mm), di dieci anni fa (226,9) e addirittura di venti anni fa (234,8) ma pur sempre migliore degli 85,8 millimetri di pioggia caduti nei primi novanta giorni del 2022.
SEVERITÀ IDRICA “MEDIA”
Livelli di falda, portata delle sorgenti e acque superficiali: fornire un quadro esaustivo e dettagliato rischia di divenire complicato, anche in considerazione dei tanti enti e istituzioni che compongono il fitto mosaico della gestione e del monitoraggio umbro di una risorsa preziosissima. Può comunque aiutare il periodico bollettino emesso dall’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, che comprende sette regioni. Alcune sono rappresentate nella loro interezza, come ad esempio la nostra regione. Altre – leggasi Emilia Romagna – sono interessate solo in parte. L’ultimo bollettino dell’Autorità risale allo scorso 26 marzo e parla di “Severità idrica media” per l’Umbria. “Esamianando il periodo settembre 2023-febbraio 2024 – si legge nel bollettino…(continua…)
di Fabio Luccioli
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