Terzo polo, qui Spoleto: “Mai parlato di Sanità con Foligno”
Intervista ad Andrea Sisti, sindaco della città Ducale, in merito alla riorganizzazione degli ospedali. A un anno dalle prime proteste contro l’accorpamento del “San Giovanni Battista” e del “San Matteo degli Infermi”, nulla sembra essere cambiato
Un anno. Tanto è passato dalle polemiche, lamentale e consigli comunali aperti sul tema della riorganizzazione della rete ospedaliera umbra. Il riferimento è, ovviamente, al Terzo polo ospedaliero Foligno-Spoleto. Ovvero alla trasformazione del “San Giovanni Battista” e del San Matteo degli Infermi” come un unico DEA di I livello. Ad avviare il confronto cittadino fu per prima la città del Festival, con un consiglio comunale aperto al quale parteciparono anche i sindaci del territorio, nonché gli esponenti della Regione. Foligno la seguì “a fatica” un paio di mesi più tardi con un canovaccio simile. In entrambi i casi si erano registrate, all’esterno dei palazzi comunali, altrettante manifestazioni di protesta da parte dei cittadini. Senza ombra di dubbio, le contestazioni verso la Regione sono state più veementi dal fronte spoletino. Ad influire è stata anche la “ferita” – tutt’ora aperta – di aver trasformato il nosocomio della città Ducale in ospedale Covid, limitando di fatto la normale attività sanitaria. Ma anche le amministrazioni comunali hanno avuto un diverso approccio nei confronti della Giunta Tesei. De Augustinis (Lega) prima e Sisti (centrosinistra) poi, hanno “difeso” il proprio ospedale – a torto o ragione – in maniera più determinata il proprio ospedale rispetto a quanto fatto a Foligno, dove l’approccio è stato – usando un eufemismo – più “soft”. A dodici mesi di distanza poco o nulla sembra essere cambiato…(continua…)
di Fabio Luccioli
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