Agostino e la superbia del secolarismo
Al teatro “San Carlo” Marcello Pera e Silvano Tagliagambe per la dodicesima Festa di Scienza e Filosofia riflettono sul libro scritto dal senatore
Al teatro “San Carlo”, Marcello Pera, accademico e filosofo, già presidente del Senato, e Silvano Tagliagambe, professore emerito presso l’Università degli studi di Sassari, hanno dialogato durante la dodicesima Festa di Scienza e Filosofia attraverso le pagine del libro del senatore “Lo sguardo della Caduta. Agostino e la superbia del secolarismo”. L’Occidente barcolla nella sua identità avendo rinunciato alla spiritualità ed alla tradizione cristiana. La città di Dio di Agostino, definita “Carta fondamentale della cultura cristiana” sembra superata. L’illuminismo antireligioso ha guardato al cristianesimo come ad una limitazione alla libertà dell’uomo, offuscandone quella che Agostino considerava invece come la massima dignità di pensiero. Uno sciame di dei pagani, di nuovi culti e liturgie si fanno paladini della verità. Essa è ovunque la si voglia trovare: secolarismo, scientismo, liberalismo, neo-umanesimo, trans-umanesimo, diritti individuali senza doveri, tolleranza senza limiti, costumi senza confini, linguaggi purificati, opere dell’ingegno mortificate, storia censurata o cancellata. Eppure ci sentiamo incerti e insicuri. Agostino aveva insegnato che le norme morali hanno fondamento nella fede, che se le società non hanno più vincolo religioso si disgregano, che la politica organizza la convivenza ma non ci salva, che la scienza non è in contrasto con la Parola di Dio. Il mondo scambia ormai ciò che piace con i diritti, con la libertà, con la giustizia, con la tolleranza. Questo portato di civiltà va ricollocato nell’alveo del cristianesimo se non lo si vuole sperperare del tutto. Platone credeva nell’idea dell’autosufficienza dell’uomo, della ragione per arrivare a conoscere il bene e, pur non negando il divino, faceva prevalere le capacità dell’uomo che costruiva da sé il mondo migliore… (Continua…)
Di ANNA MARIA NINASSI
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