Schermata 2022-07-11 alle 11.02.08

“Un tavolo del credito a Foligno”

Le banche “scappano” e nelle città spariscono filiali e sportelli bancomat. non va meglio per le poste: ecco cosa sta accadendo nel nostro territorio

Si chiama “desertificazione bancaria” il fenomeno, certo non circoscrivibile ai confini del nostro territorio ma sempre più diffuso in Italia, per il quale moltissimi comuni sono oggi senza banche e persino senza Atm, sportelli automatici Bancomat. Diverse città come quella di Foligno stanno assistendo alla progressiva e inesorabile riduzione delle filiali. Prima lo scenario tratteggiato con i sindacati bancari Fabi e First Cisl a fine 2021 e poi la dura realtà dei tagli effettuati a inizio 2022 – ampiamente descritti su queste colonne – consegnano ai cittadini un territorio sempre più povero sotto il punto di vista dei servizi bancari alla clientela.

VIA FILIALI E ATM, CLIENTI “A RISCHIO”

In questi afosi giorni d’estate la fila fuori dalla porta delle banche ne è la riprova e la rarefazione degli sportelli bancari “colpisce soprattutto i centri piccoli, quelli con una fragilità intrinseca più elevata”. Non solo: anche gli sportelli Atm – considerati comunque un costo dalle banche – spesso restano fuori servizio per molti giorni, come denunciano i clienti ai sindacati. Enrico Simonettisegretario regionale del sindacato Fabi dell’Umbria, parlando di desertificazione bancaria, spiega: “Foligno è certamente colpita da questo fenomeno, ma lo sono di più borghi come Valtopina, Nocera Umbra, Bevagna, con una popolazione più anziana che ha un accesso difficoltoso agli sportelli Atm o che non ha possibilità di accedere alle operazioni online”. Dietro all’imperativo dell’evoluzione tecnologica, dell’accessibilità online, della smaterializzazione della moneta, le banche costringono i clienti, di fatto, a rinunciare a un servizio prezioso: quello degli sportelli. A fronte di minori servizi aumentano i costi e l’assunzione di rischi nell’autogestione del proprio conto bancario.

“Eppure gli sportelli bancari – spiega Simonetti – sono fondamentali per gli anziani e necessari in territori dove il divario digitale è evidente”. Un impatto che in Umbria, aggiunge il segretario Fabi, vuol dire lasciare più di 40mila persone senza una filiale sul proprio comune. Esponendo i più deboli al rischio di truffe o fenomeni di illegalità.

“Perché – spiega a chiare lettere – se chiudi una banca non sparisce la necessità creditizia, ma il vuoto lo riempie qualcun’altra entità”. Un tema che è stato anche al centro di un colloquio fra la Fabi e il presidente della Fondazione Umbria contro l’usura, Fausto Cardella.

LA PROPOSTA: UN TAVOLO DEL CREDITO
A FOLIGNO

Nel 2022 non sono previste ulteriori riduzioni di sportelli sul nostro territorio, eppure molti segnali indicano che nel 2023 si potrebbe assistere a un peggioramento della situazione, “con Intesa San Paolo – dice Simonetti – che ha preannunciato la chiusura di altri 1.000 sportelli in Italia, come anche Bper banca e Banco Desio, che metteranno mano ad organici e filiali. Pure Mps con l’ultimo piano industriale ha annunciato 4.000 esuberi”. Una progressione inesorabile: come porvi rimedio? “In Regione anni fa era attivo un tavolo del credito, che partiva dal presupposto che il sistema creditizio fosse il perno attorno a cui doveva ruotare lo sviluppo economico regionale” ricorda Simonetti. Di quel tavolo – dell’era della governatrice Lorenzetti – si sono perse le tracce.

Da qui la proposta: “Visto che il Comune di Foligno si è dimostrato attento al tema dedicandovi anche una seduta della II commissione consiliare, proponiamo di istituire un tavolo del credito cittadino nel quale l’amministrazione si faccia promotrice di incontri con banche e sindacati ma anche con tutte le entità che hanno interessi e competenze su questo fronte: associazioni di categoria, comitati cittadini e fondazioni”…

Di FEDERICA MENGHINELLA

TI INTERESSA QUESTO ARTICOLO?
Per leggerlo integralmente
ABBONATI ALL’EDIZIONE DIGITALE O CARTACEA
CLICCANDO QUI
OPPURE CERCA LA GAZZETTA DI FOLIGNO IN EDICOLA

0 shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content