Il futuro della montagna passa (anche) per Pale
L’imprenditore Gianluca Ciani illustra alla Gazzetta di Foligno il maxi progetto di rilancio del grande complesso dell’ex cartiera Sordini: 10.000 metri quadrati di storia e archeologia industriale. Un volano di sviluppo per la valle, “impossibile senza la collaborazione di tutti, ma occorre accelerare”.
“Perché scommetterci? Perché mi sono innamorato della storia di questo luogo meraviglioso”. È il 2009 quando il folignate Gianluca Ciani decide di acquistare il vasto complesso immobiliare dell’ex cartiera Sordini a Pale. Diecimila metri quadrati di edifici su tre piani di proprietà della società Emcquadro srl, con un ambizioso progetto di recupero fra servizi turistici, ricettività, ristorazione, negozi per la valorizzazione delle tipicità agroalimentari e artigianali e un occhio allo sport outdoor, fra cicloturismo, trekking e arrampicata sportiva.
UN IMMENSO PATRIMONIO
In tempi antecedenti il “fenomeno Rasiglia” – e le migliaia di turisti in coda per ammirare il borgo della Valmenotre, Ciani si innamora della storia di questo antico opificio della metà dell’800, le cui radici affondano nella lontana tradizione delle cartiere della valle. Leggenda vuole che da Pale provenisse la carta della preziosa e nota editio princeps folignate della Divina Commedia.
A poca distanza l’Eremo di Santa Maria di Giacobbe, raggiungibile attraverso un ripido sentiero panoramico; le bellissime cascate del Menotre e una grande falesia di arrampicata sportiva.
Il complesso di archeologia industriale Sordini è unico nel suo genere, con architetture in travertino locale, la “pietra sponga” (pietra spugna) proveniente dal Menotre. A completare il quadro l’elegante palazzina residenziale che nasconde nelle sue viscere passaggi sotterranei, il cui reticolo non è ancora stato individuato, ma che sarebbe servito agli abitanti di Pale per un’evacuazione via fiume in caso di pericolo.
I LUNGHI TEMPI DELLA RINASCITA
Dopo l’investimento, la progettazione del restauro: ci sono voluti otto anni di attesa per l’autorizzazione a rimettere in funzione la vecchia turbina idroelettrica della cartiera, che si raggiunge scendendo nelle viscere della terra per 15 metri attraverso un canale scavato nella roccia e un’antica scala a chiocciola fino al livello dell’acqua. Parte del complesso è compresa nel progetto di ristrutturazione post sisma 2016, in corso di finanziamento per strutture e finiture.
È attesa, invece, da due anni, la concessione relativa all’hangar di archeologia industriale all’ingresso del paese da cui Ciani vorrebbe partire, nell’intenzione di creare un punto ristoro per i visitatori, con vista panoramica sulla cascata. “L’ultima parte dell’attigua area parcheggi – spiega – potrebbe essere dedicata alla sosta camper”. “Amo questo posto” aggiunge l’imprenditore che ci investe da 13 anni, “però vorremmo iniziare a dare concretezza al progetto: per avere una ragione per restare. E non investire altrove”.
Come accade a Rasiglia il problema potrebbe essere quello dei parcheggi, ma il progetto ne prevede diversi a ridosso dell’hangar e altri nella vicina zona di Ponte Santa Lucia, in combinazione con quelli dell’area della struttura turistica già esistente. “Magari collegati da navette” spiega Ciani.
IL PROGETTO DELL’AMMINISTRAZIONE
L’idea di diversi “hub” con parcheggi, navette e aree a servizio dei turisti è da tempo nei piani dell’amministrazione comunale di Foligno: lo aveva spiegato su queste colonne un anno fa l’assessore al Turismo, Michela Giuliani.
Oggi risulta finanziato per un milione di euro il progetto “Ridisegniamo il paesaggio”, che punta all’ampliamento dei servizi di accoglienza turistica e alla riqualificazione delle aree prefabbricate destinate all’emergenza sisma. Interesserà la Valle del Menotre e tutta l’area montana del Folignate, collegando i borghi per generare ricchezza e dare sostenibilità ai flussi turistici. Un finanziamento che è ancora nella fase progettuale. Comune di Foligno e Emcquadro avevano tentato la via di accesso ai fondi del Pnrr sull’attrattività dei borghi storici (M1C3 – Intervento 2.1) con un ambizioso progetto pilota del valore di 20 milioni di euro. Una proposta strutturata che, però, non ha ancora trovato copertura finanziaria e che resta ad indicare l’obiettivo cui tendere.
IL RESTAURO DI 10MILA METRI
Davanti all’hangar di accoglienza e ristoro all’ingresso del paese, la Emcquadro ha previsto anche un InfoPoint, nel piccolo edificio sopra il ponte sul torrente Menotre, a disposizione di enti, associazioni, attività locali per fornire informazioni ai visitatori. Lungo il perimetro del complesso, nella via principale del borgo, è stato immaginato di destinare parte dei locali all’insediamento di attività commerciali, artigianali e agricole locali, per l’esposizione e vendita delle loro produzioni, così da favorire la rivitalizzazione del tessuto economico del territorio…
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