Piano anti-sprechi nelle pubbliche amministrazioni
È in arrivo una nuova austerity?
In questi giorni si parla molto di un emendamento approvato dalle commissioni parlamentari Ambiente e Attività produttive durante la discussione sul Decreto bollette varato dal governo. In particolare, il punto discusso prevede che, per affrontare la crisi energetica che imperverserà soprattutto nei mesi a venire, sia necessario innanzitutto “calmierare” le temperature, a partire dagli edifici pubblici. Tale assetto di regolazione imposta delle condizioni termiche entrerà in vigore dal primo maggio del 2022 e sarà attivo fino al 31 marzo del 2023, per tutti gli uffici della pubblica amministrazione. Per il momento, tuttavia, non è prevista una stretta simile per le abitazioni private e le imprese e vengono del tutto esclusi ospedali, case di cura e cliniche. In dettaglio, le nuove temperature da rispettare negli uffici pubblici saranno di 27 gradi per l’aria condizionata e di 19 per i riscaldamenti. In entrambi i casi, comunque, è previsto un margine di tolleranza di due gradi, di conseguenza, per i termosifoni la temperatura può salire fino a 21, mentre per l’aria condizionata potrà scendere a 25. Che sia in arrivo una nuova austerity? Non sapendo cosa accadrà nel futuro prossimo visto che la questione “shock energetico” non appare di facile risoluzione, facciamo allora un salto nel passato e, soprattutto per chi non ha vissuto l’epoca interessata, vediamo a cosa si riferisce questa espressione inglese che in italiano si traduce con la parola forse ancora più greve “austerità”. Dunque, dobbiamo tornare indietro all’autunno del 1973, quando era in corso la guerra tra Israele e parte del mondo arabo guidato da Egitto e Siria (guerra dello Yom Kippur)…
di SERENA SANTAGATA
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