Caro bollette, “tsunami” su aziende e famiglie
Anche nel Folignate si abbatte il rincaro energetico: utenze fino a sette volte più salate. Gli artigiani sospendono la produzione e i commercianti temono lo stallo dei consumi, turismo allo stremo
Dal caro bollette nessuno è escluso: cittadini e aziende sin dall’inizio del 2022 hanno subìto un’impennata mai conosciuta prima per i costi dell’energia elettrica. I 5,5 miliardi stanziati dalla legge di Bilancio dovrebbero calmierare i rincari del primo trimestre 2022 con aiuti fino a 200 euro per l’elettricità e 400 per il gas per famiglie con 3-4 componenti. Le misure di sostegno appaiono però ininfluenti per le aziende, che anche nel nostro territorio stanno per soccombere a rincari insostenibili.
ARTIGIANI: “ENERGIA FINO A+700%, STOP ALLA PRODUZIONE”
“La situazione sulla questione energetica anche qui a Foligno è piuttosto preoccupante anche perché per il mese di gennaio si prevede il picco per l’aumento dell’energia elettrica, il cui costo in alcuni casi si è moltiplicato anche sette volte”. A raccontarlo è Gianluca Tribolati, segretario generale Confartigianato Foligno. “Abbiamo molte attività che si reggono sulla produzione – spiega – e subiscono una forte incidenza della spesa energetica. Onde evitare aumenti significativi molte aziende stanno pensando di interrompere la produzione per alcuni mesi. Perché comunque uscirebbero dal mercato, dovendo vendere un prodotto a una cifra non competitiva rispetto allo scenario internazionale”.
Un rincaro che finirà per prosciugare anche le tasche dei cittadini.
“Il problema è che lavorando per commesse gli artigiani hanno fissato i prezzi in base a un certo costo dell’energia; prezzi che sono stati adeguati, e tutto alla fine si riverserà sul consumatore finale: un cane che si morde la coda”. L’aumento non riguarda solo i produttori di beni: “Anche per il settore servizi c’è un forte aumento ma, per fare un esempio, se a una parrucchiera arriva una bolletta triplicata non ci sarà mai un’incidenza come quella in un’azienda meccanica, che magari paga 20.000 euro al mese di energia e oggi se ne trova a pagare 60.000”. “Speriamo – conclude Tribolati – che il Governo vari provvedimenti per il contenimento dei costi energetici. I rincari sono un processo ormai innescato e ciò che andrebbe fatto è ridurre accise, oneri di sistema e Iva”.
COMMERCIANTI IN STALLO: “TEMIAMO CALO DEI CONSUMI”
“In Confcommercio – ci racconta Aldo Amoni, presidente folignate – abbiamo avuto un incontro sul tema. Constatando che per tutti, o quasi tutti, le bollette sono almeno raddoppiate. Per qualcuno invece si sono triplicate o quadruplicate; vorremmo incontrare i gestori per capire cosa sta accadendo. Come nel caso di un associato che da 450 euro ha pagato 1.600 euro di energia. Un altro, con diversi negozi, da 4.800m euro è arrivato a 12.000 euro in un mese. Certo, il problema è irreversibile, perché nasce da una politica energetica nazionale”. C’è la possibilità che fin da ora qualcuno scelga di abbassare la saracinesca? Ancora i commercianti folignati reggono, secondo Amoni: “Qualcuno sta pensando di chiudere, ma l’impatto sulle categorie è diverso. Alcuni settori merceologici come quelli dell’abbigliamento, delle calzature, delle profumerie e delle mercerie non sono stati colpiti da un raddoppio ‘stratosferico’. Perché magari controllano e cercano di abbassare i consumi, economizzando il più possibile, spegnendo le luci o sostituendo i led alle lampadine”…
Di Federica Menghinella
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