Pandemia e psicologia, l’importanza della cura
Intervista alla psicologa e psicoterapeuta Rosella De Leonibus sulla necessità degli interventi terapeutici contro il crescente malessere psicologico. Adolescenti e coppie tra i più colpiti da uno stress prolungato contro il quale è sempre più difficile ‘recuperare’
In Italia esiste il bonus rubinetti e persino il bonus zanzariere ma non c’è nessun bonus psicologo: eppure anche nel nostro territorio il malessere psicologico è crescente e difficilmente aggirabile senza un supporto medico qualificato. A spiegarlo alla Gazzetta la dottoressa Rosella De Leonibus, psicologa e psicoterapeuta didatta e supervisor in Psicoterapia della Gestalt, che commenta la recente bocciatura dell’emendamento alla Legge di Bilancio 2022 che proponeva un Bonus Salute Mentale da 50 milioni di euro.
Non è passato l’emendamento sul bonus psicologo e lei ne ha parlato indicando di aver osservato una diffusione crescente del disagio, in questa fase della pandemia. Cosa può dirci dal suo osservatorio?
“Di certo c’è un aumento molto consistente del disagio. Un malessere intanto per le persone già fragili, ma anche per chi sta bene, perché questa condizione di pandemia che dura da due anni ha messo fortemente sotto stress le nostre abitudini quotidiane, il nostro stesso essere. Ma soprattutto in questa fase, in cui speravamo di poter stare meglio, ritorna l’angoscia della malattia
Chi è maggiormente colpito da questo malessere?
“Noi abbiamo visto un disagio aumentato moltissimo nei bambini. Ma nella fascia adolescenziale lo è ancora di più, perché agli adolescenti la pandemia ha tolto tutto: ha tolto loro la possibilità di uscire nel mondo esterno, che è fisiologica alla loro età. Ci sono una quantità di ragazzi terrorizzati dalla malattia, altri che hanno sviluppato forme di autolesionismo o disturbi alimentari e soprattutto c’è un’ansia diffusa. Un’altra fascia di persone entrata in crisi è costituita dalle coppie”
Quali dinamiche ha innescato la pan- demia nelle famiglie?
“Sopportare il peso dell’incertezza, per alcuni anche economica, per altri della salute e per altri ancora dell’organizzazione domestica con la gestione delle quarantene di nuovo in ballo, in particolare per le mogli e le madri è difficilissimo. C’è questo dato drammatico dell’aumento della perdita di posti di lavoro, che per il 99% sono femminili. E questo concorre ad andare verso lo squilibrio. Soprattutto c’è un dato di fondo: uno stress molto prolungato mette in scacco matto la nostra capacità di farvi fronte; una capacità che ha dei limiti. Dobbiamo poter recuperare, invece abbiamo potuto farlo solo durante l’estate”
Cosa significa “recuperare”?
“Significa socialità, tempo libero da pensieri e preoccupazioni. È per questo che il bonus psicologo aveva molto senso e lo ha tuttora: infatti stiamo combattendo per questo attraverso una raccolta firme. Intervenire prima in questi casi significa evitare che certe patologie diventino gravi o ledano la capacità lavorativa delle persone, o le competenze genitoriali”
In che senso?
“Questo è il problema grosso: se ci sono una mamma e un papà distrutti le loro competenze genitoriali vengono meno, allora avremo dei ragazzini ansiosi, a caduta”…
Di Federica Menghinella
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