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Il nuovo Piano sanitario è realtà

È arrivato, finalmente, il nuovo Piano sanitario della Regione dell’Umbria, atteso da circa dieci anni. Si chiama “Umbria, la salute al centro” ed è stato preadottato dalla Giunta regionale il 17 novembre scorso. Riguarderà l’arco di tempo 2021-2025. “Un Piano sanitario che arriva dopo 10 anni e che tiene conto di tutte le modifiche innovative introdotte dal decreto ministeriale n. 70 del 2015 che era stato recepito, ma non inserito in una programmazione scritta”: ha precisato così l’assessore alla Salute della Regione Umbria sui contenuti dello “schema” di Piano, avviando l’iter di partecipazione fino all’approvazione definitiva da parte dell’Assemblea legislativa. “Nel nuovo Piano – ha spiegato di seguito l’assessore Luca Coletto – non si parla solo del sistema sanitario, ma c’è un forte collegamento con l’ambito socio- sanitario, con l’obiettivo finale di migliorare le prestazioni erogate in questo ambito, in particolare quelle legate ai Livelli essenziali di assistenza”. Tra le novità di rilievo introdotte c’è la riduzione del numero dei distretti sociosanitari, che da 12 diventeranno 5, “ma questa non va vista come una penalizzazione – garantisce l’assessore Coletto – visto che i distretti saranno inglobati pur mantenendo la loro identità. Il cambiamento infatti, ha solo lo scopo di accorciare la catena di comando per rendere più agevole il governo”. Per l’Usl 1 i distretti sono ridotti a tre, così denominati: Ausl 1 Nord-Ovest, Ausl 1 Centro e Ausl 1 Nord-Est. Per l’Usl 2 sono previsti due distretti: Ausl 2 Sud-Est (comprendente i comuni di Foligno, Spoleto e Valnerina) e Ausl 2 Sud-Ovest (comprendente i comuni di Orvieto, Narni-Amelia, Terni). Le aziende ospedaliere invece rimarranno 2, così come due saranno ancora le aziende sanitarie territoriali, “anche se questa decisione – ha precisato l’assessore – è in mano al Consiglio regionale”. Nello stesso paragrafo del Piano dove è prevista la razionalizzazione e riduzione del numero dei distretti, si prospetta anche una modifica organizzativo-gestionale dell’attuale assetto con l’introduzione della figura del Coordinatore dei distretti, il rafforzamento del ruolo della medicina generale e dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della Centrale Operativa Territoriale (COT), l’istituzione delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità. Strutture, queste ultime, già previste dal Pnrr, Missione 6: Salute. Stanno già fioccando le prime critiche da parte di rappresentanti politici e sindacali, specialmente per quanto riguarda il nuovo assetto dei distretti, l’assenza di indicazioni specifiche per la rete degli ospedali e la genericità delle misure e degli obiettivi annunciati. Per cui induce a “porre troppi interrogativi”. Un rapido complessivo sguardo a tale Piano, in effetti, consente di confermare alcuni di questi rilievi…

di ALVARO BUCCI

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