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L’artigianato locale riparte tra mille difficoltà

Dal Covid alla carenza di materie prime, passando per l’aumento del metano e dell’elettricità, sono tante le questioni sul tavolo per le piccole e medie imprese del territorio. Fiorelli: “la strada intrapresa è quella giusta, ma le scelte vanno calibrate sulla pelle di aziende e famiglie” 

Il mondo dell’artigianato è in fase di ripartenza, ma le problematiche da affrontare sono ancora tante. Le piccole e medie imprese che hanno resistito alla pandemia, devono fare ora i conti con numerose questioni: dalla gestione del Green pass per il personale dipendente alle limitazioni imposte dal Covid, dalla mancanza di manodopera alla carenza di materie prime e fino ad arrivare all’aumento del costo di metano ed elettricità. Ne abbiamo parlato con il presidente di Confartigianato Foligno, Moris Fiorelli, per capire qual è la situazione, oggi, a livello locale.

Qual è lo stato attuale dell’artigianato locale?
“In generale la situazione è complessa. A risentire di più della pandemia è stato il settore commerciale, con molte attività che hanno già chiuso e tanti posti di lavoro persi. Chi ha potuto si è catapultato nelle vendite online, ma questo si ripercuote sui nostri centri storici che vivono grazie alla presenza delle piccole attività al dettaglio che si sono viste ridurre profondamente le vendite. L’alimentare, tutto sommato, si è sempre mantenuto bene. I ristoratori sono ripartiti, anche se con l’inverno alle porte dovranno fare i conti con strutture ridotte perché i distanziamenti vanno rispettati all’interno e i locali sono piccoli. Poi ci sono settori trainanti come l’edilizia e tutto l’indotto (elettricisti, idraulici, arredamento etc…), dove però si evidenziano due grandi problemi, innanzitutto la mancanza di manodopera: non c’è personale disponibile né formato né da formare. Problematica che ritroviamo anche nell’ambito della ristorazione. C’è poi il problema della scarsità di materie prime e di un costo delle stesse che è salito in maniera esponenziale. Se parliamo di rame o di acciaio siamo arrivati ad un aumento oltre il 100%. Le aziende si trovano in seria difficoltà nel rispettare tempi e scadenze. Questo deriva anche dal fatto che l’Italia non produce più quasi nulla, importando quasi tutto. Il bonus del 110% e i fondi del Pnrr rappresentano un’occasione unica di rilancio e vanno sfruttate. A questo si aggiunge l’aumento del costo del metano e dell’elettricità. Il Governo sta lavorando, anche con l’utilizzo di fondi propri, per stabilizzare la situazione, ma c’è il rischio che a lungo andare le ripercussioni sulle aziende siano pesanti. Infine, c’è la questione degli stipendi, rimasti invariati e questo incide sul bilancio sia familiare che di impresa” 

Com’è cambiata la situazione tra il 2020 e il 2021?

“Nel 2020 siamo rimasti chiusi in casa due mesi e quando le attività hanno ripreso si è ricominciato subito a spendere, per cui qualcuno è riuscito a recuperare quello che aveva perso. Quest’anno, invece, la ripartenza è stata molto più lenta e graduale, ma magari è proprio perché sarà quella definitiva. Solo che, in questo caso, occorrerà più tempo per recuperare. Soprattutto per la parte commerciale dei nostri associati…

di MARIA TRIPEPI

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