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Quel “bla bla bla” che divide le generazioni

Nella domenica in cui decine di ragazzi si sono ritrovati al Parco fluviale “Hoffman” per ripulirlo dalla plastica e dai rifiuti, nel centro città andava in scena l’ultima giornata de I Primi d’Italia. Un festival che poco meno di dieci anni fa era un modello di ecosostenibilità, con un’alta percentuale di raccolta differenziata nei vari villaggi pastasciuttari. Una scelta “verde” che spinse altri festival umbri a seguire l’esempio. Da allora qualcosa però sembra essere andato storto. Almeno è quello che traspare guardando l’ultima edizione, che ha camminato con il passo del gambero sotto il profilo del rispetto dell’ambiente. Girando per i vari punti ristoro, sovente è capitato di vedere bicchieri e posate di plastica non biodegradabile. Un’immagine che stride con quella di giovani e meno giovani impegnati nell’iniziativa avviata dal circolo locale di “Plastic free” che, fortunatamente, sta prendendo sempre più piede nella nostra città. Questo è solo un esempio di come la sensibilità sul fronte del rispetto dell’ambiente corra a due velocità. Da una parte c’è la spinta dei giovani, sempre più preoccupati per il loro futuro. Dall’altra, quella di molti adulti che non sembrano voler passare dalle parole ai fatti. Lo ha riassunto molto bene Greta Thunberg la scorsa settimana a Milano. Rivolgendosi ai leader politici mondiali, la giovane attivista ha definito le loro promesse sulla volontà di salvare la Terra come inutili chiacchiere. Solo “bla, bla, bla”, appunto. E che tra generazioni questo divario di sensibilità sia netto lo si intuisce dalle poche, reali, azioni intraprese sin qui. Lo ha sottolineato anche Massimo Gramellini sul Corriere della Sera, descrivendo l’incontro tra il premier Mario Draghi e Greta come un gioco delle parti tra adulti e giovani… (…)

di FABIO LUCCIOLI

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