Reddito di cittadinanza, i dati di Foligno
L’inchiesta umbra sulle indebite percezioni del Reddito di cittadinanza ha riacceso il dibattito intorno al sussidio. Dal 2019 ad oggi nel Folignate accolte 1.540 richieste, ma sono ancora troppe le incognite su controlli e futuri impieghi lavorativi
Reddito di cittadinanza, giusto riformarlo o abolirlo? Il dibattito domina l’attualità italiana dopo la maxi inchiesta partita dalla Procura della Repubblica di Perugia che ha denunciato 192 persone sulle indebite percezioni del sussidio.
Il terremoto politico sulla misura voluta e introdotta dal Movimento 5 stelle è partito proprio dall’Umbria, prima regione italiana nella quale è stato contestato il reato di associazione per delinquere finalizzato alla truffa aggravata nell’ambito di accertamenti sulle erogazioni.
TRUFFATORI NEL MIRINO DELLA FINANZA
Sarebbero stati oltre 400mila gli euro percepiti indebitamente in Umbria – e poi spariti – da cittadini in maggioranza di nazionalità romena, alcuni dei quali pregiudicati a vario titolo per furti, rapine ed estorsione, che in due anni associandosi per ottenere “ingiusto profitto” avevano intascato da 500 a 5.000 euro.
Le richieste, presentate da un patronato della periferia perugina, all’esito delle indagini del Gico del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Perugia, sono risultate tutte illegittime: innanzitutto perché nessuno dei percettori viveva in Italia da dieci anni e le residenze registrate erano fittizie o inesistenti. Analisi investigative accurate, fra perquisizioni e rilevazioni incrociate di dati hanno smantellato una rete criminale a capo della quale vi era un ristretto gruppo di persone che, appena percepite le somme, le spendeva nell’acquisto di cellulari, elettrodomestici e altri beni facilmente rivendibili. Comperando in diverse città, anche del nord e in centri commerciali vicini tra loro e in orari simili.
I DATI UMBRI E I “FURBETTI” SCOVATI DA INPS
Oltre l’indagine che ha portato la nostra regione alla ribalta delle cronache nazionali, qual è il quadro umbro?… (…)
di FEDERICA MENGHINELLA
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