L’abc della pastorale nel dopo pandemia
Dialogo intergenerazionale e sogni in comune: queste le parole chiave per ripensare la missione della Chiesa al tempo del Covid. Il formatore Fabrizio Carletti, relatore all’assemblea diocesana, interviene per fare il punto sulle nuove esigenze pastorali.
Quali fragilità ha evidenziato la pandemia?
Si è scoperto un grande bisogno di relazioni di senso, forse un po’ trascurate nei modelli comunitari delle nostre parrocchie. Abbiamo colto la criticità di essere invischiati in numerose iniziative dando la precedenza al fare. Non è un caso che, durante la pandemia, abbiano retto solo quei gruppi che avessero sin da prima delle relazioni, umane e spirituali, significative. D’altro canto, però, il Covid ha provocato le comunità anche in un nuovo discernimento, facendo riconoscere i veri bisogni primari. Davvero, dalla pandemia possiamo cogliere uno stimolo di provocazione e di conversione!
Quali sono le parole chiave per ripartire?
Ce le dà il Pontefice: dobbiamo attivare dei processi – non progetti – in uno stile familiare, sinodale e diffuso. Dobbiamo mettere insieme le persone, aiutarle e accompagnarle perché possano raccontarsi e rinarrarsi. Il discernimento che chiede il Papa parte dalla capacità di ogni battezzato di cogliere quanto lo Spirito gli dice. È un lavoro di crescita della comunità: questa matura non perché si fa un progetto, ma perché si rimettono insieme le persone dentro una dinamica di dialogo spi- rituale che parte dalla loro vita e dalla Parola…
di ANNAMARIA BARTOLINI
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