Foligno e l’arte, un tesoro da comunicare
È una bella mattina di sole e il professor Italo Tomassoni, critico d’arte, saggista, curatore, cofondatore e direttore artistico del Ciac di Foligno, mi accoglie nel suo studio in piazza della Repubblica. Ci sediamo sulla terrazza di quel palazzo Orfini da cui uscì la prima copia a stampa della Divina Commedia e, mentre dal basso arrivano grida di bambini e il vociare della vita che riprende dopo lunghi mesi di coprifuoco, parliamo delle prospettive per l’arte contemporanea a Foligno.
Professor Tomassoni, da dove ripartirà il Ciac di cui lei è fondatore e direttore artistico, dopo questa lunga chiusura?
“Quando è scoppiato il primo lockdown avevamo già pronta, per essere inaugurata, una grande retrospettiva di Shozo Shimamoto (1928-2013), grandissimo artista giapponese del gruppo Gutai. Attraverso la Fondazione Morra di Napoli abbiamo ottenuto un congruo numero di opere particolarmente significative per un’antologica. Tutto era stato definito: il piano di fattibilità, le assicurazioni, i trasporti, il catalogo e una presentazione critica dell’opera. La mostra si sarebbe dovuta inaugurare ad aprile 2020. Naturalmente è stato impossibile, ma siamo riusciti a ‘con- gelare’ a Napoli tutti i capolavori destinati a Foligno. Sarà dunque la prima mostra che verrà inaugurata in condizioni di sicurezza quando la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno lo riterrà opportuno”…
di FEDERICA MENGHINELLA
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