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Il Giro visto da Marino Bartoletti: “Godetevi questa festa di popolo”

Foligno è già colorata di rosa. Il Giro d’Italia è partito da Torino. Lunedì 17 maggio è il giorno in cui la città e la corsa ciclistica più importante si incrociano di nuovo. Ormai una tradizione, anche se l’attesa questa volta è durata qualche anno in più. Una festa per appassionati delle due ruote, dello sport in generale e non solo. Il perché lo spiega senza esitazioni Marino Bartoletti, giornalista, scrittore, personaggio televisivo, ma soprattutto amante del ciclismo e presenza fissa al seguito della corsa. “Il Giro d’Italia è sport di prossimità per eccellenza. Gli spettatori possono toccare i campioni, che si fanno toccare. In altri sport non c’è minimamente questa disponibilità. Lo spettacolo del Giro è questo, la sua prossimità con la gente”.

Al via da Torino di campioni da guardare e toccare non sono mancati. Bernal, Nibali, Sagan, Ganna, Nizzolo, Ewan sono solo alcuni dei ciclisti attesi sul traguardo di via Nazario Sauro, intorno alle 17, provenienti da L’Aquila dopo 139 chilometri con una probabile voltata finale. “L’Umbria è stata esclusa per un periodo – ricorda Bartoletti – ora si torna a Foligno, che ha sempre risposto al meglio e venire è stato ogni volta un piacere. L’Umbria è una terra che ama il ciclismo e lo pratica. Sarà un anno un po’ particolare, come lo scorso, e non sappiamo ancora come potremo seguire

il Giro. Anzi – prosegue – è necessario un appello a chi guarderà il Giro in stra- da per farlo con intelligenza. Non in tutto lo sport si riscontra questo attaccamento, ma va gestito nel modo opportuno”…

di SIMONE LINI

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