Appennino folignate, parola agli abitanti
I monti sono maestri muti, e fanno discepoli silenziosi. Lo diceva Johann Wolfgang von Goethe che tanto ammirò la nostra Umbria; dopo un giro per l’Appennino folignate le parole del poeta e drammaturgo tedesco nato oltre 270 anni fa risuonano più che mai nella testa. I monti sono maestri di saggezza e insegnano quello che libri e scienze da soli non possono; una saggezza custodita dagli anziani, i quali dalla montagna hanno avuto sostentamento per le proprie famiglie. Non tutti parlano, quassù. Di discepoli silenziosi Colfiorito ne ha parecchi. Molti di loro scelgono di non mostrarsi “perché abbiamo detto tante volte cosa non va”; altri credono che parlare delle cose non sia sufficiente per cambiarle.
Di certo tutti qui lavorano duramente, spettatori prima dello spopolamento e poi della crisi economica e sociale dell’altopiano, che regge grazie all’operosità della sua gente e anche alla nuova 77 Val di Chienti che ha reso Colfiorito un approdo, un’area di sosta, capace di offrire ristorazione, servizi e svago.
Giovanni, la terra e l’orgoglio
Giovanni Fedeli si definisce l’ultimo allevatore-agricoltore di Colfiorito. Classe 1940, ottanta anni ottimamente portati e negli occhi la fierezza di chi ama la terra. “Io sono coltivatore diretto da tre generazioni. Qui c’è rimasta solo la mia stalla; prima dove andavi, in qualsiasi buchetto, tenevano gli animali. Vero o no?” chiede a un amico che gli sta vicino. Siamo al bar del paese…
di FEDERICA MENGHINELLA
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