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La via della discordia

Nelle scorse settimane la Giunta comunale ha approvato l’atto con il quale si avvia il Pums, ovvero il Piano urbano della mobilità sostenibile. L’intervento in via Campagnola prevede una Ztl – Zona a traffico limitato – per cercare di mitigare i disagi creati dalla viabilità. La decisione adottata nella via dove abita anche il sindaco, ha fatto tornare alla ribalta una diatriba che va avanti da decenni ed ha spesso e volentieri acceso il dibattito cittadino e nelle sedi istituzionali.

LA CRONISTORIA

Le prime ordinanze comunali riguardanti via Campagnola risalgono al 1996, ormai 25 anni fa. Non si può certo dire che negli anni non sia mai stato fatto nulla, poiché diversi provvedimenti nel tempo sono stati presi. Ad aprire le danze furono le ordinanze 336 e 406 del 1996, le quali stabilirono rispettivamente per via Campagnola il divieto di transito per gli autocarri sopra le 3,5 tonnellate e il limite di velocità di 30 km/h. L’anno successivo con l’ordinanza 727/1997 venne messo il semaforo in prossimità del cavalcavia, mentre dieci anni dopo venne deliberato (46/2007) l’inserimento di dissuasori fisici di velocità. Negli anni più recenti, le ordinanze 902/2017 e 136/2018 hanno provveduto a introdurre lo speed-check e il rafforzamento della segnaletica orizzontale e verticale. Non solo, attraverso la delibera di consiglio comunale n. 16 del 09/04/2014 è stato avviato l’iter del Piano attuativo di iniziativa pubblica. Il Piano, relativo al quartiere che da via Campagnola arriva fino alla zona del cimitero, agisce in variante al Prg (Piano regolatore generale) del 1997. Oltre agli interventi riguardanti la viabilità, ne erano previsti anche altri sulle aree verdi e sulle infrastrutture…

di GIACOMO TONI

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