Non andrà tutto bene ma…Tutto concorre al bene
Dopo aver visto online il video “Andrà tutto bene” realizzato dall’Istituto Comprensivo 5 di Foligno la nostra redattrice Paola Pompei è rimasta affascinata a tal punto da far parlare gli attori principali. Ecco l’intervista alla prof.ssa Mariella Battistelli e Marco Appolloni.
Come nasce l’idea di questo lavoro?
Mariella: Circa tre settimane fa ho visto su Facebook uno scritto intervallato da disegni, una poesia scritta da un bambino della nostra scuola primaria che è poi il figlio di una mia ex alunna. La frase che mi ha colpito tanto è stata: “Andrà tutto bene, con sarcasmo sto parlando” e non mi sembravano le parole di un ragazzo di 10 anni. Quindi ho chiesto a sua madre se non fosse il caso di musicarla.
Come mai hai scritto la poesia?
Marco: La mia insegnante di italiano ha assegnato a tutta la classe il compito di scrivere una poesia.
Chi ti ha dato l’idea? L’hai proprio inventata tutta da solo?
Marco: Mi è venuto tutto spontaneo, solo alla fine quando scrivo: “Non andrà tutto bene ma tutto concorre al bene” è una frase che ho sentito da mia madre.
Ci siamo già incontrati a Verchiano quando mi hai raccontato dei tuoi bellissimi libri. Conosco la tua bravura nello scrivere, cosa provi quando lo fai?
Marco: Mi fa piacere, mi rilassa; però dipende dal testo che scrivo, se scrivo qualcosa di triste non sono certo felice.
Mariella, quindi sei entrata in campo tu con le tue competenze.
Mariella: Si, ho musicato la poesia, l’ho smontata e ne è venuta fuori una canzone. Io sono un’insegnante di sostegno e sono sempre alla ricerca di progetti inclusivi. Poi sono anche insegnante di un gruppo di musica d’insieme formato dai ragazzi delle nostre cassi della secondaria di primo grado. Facciamo concerti, partecipiamo a progetti europei.
Come hai coinvolto le tante persone presenti nel video?
Mariella: Il ritornello l’ho sentito come un grido di speranza da condividere con tutti. Siamo tutti sulla stessa barca, quindi ho pensato che le presenze a questo progetto dovessero essere le più variegate possibili.
Per questo ho interpellato il coro dei docenti della scuola, quello dei ragazzi e il gruppo musicale. Ho individuato i ruoli e ho creato i relativi gruppi whatsapp per comunicare. Tanti hanno accolto l’invito con tanto entusiasmo e voglia di partecipare.
Come hai fatto con la tecnologia?
Mariella: Sono stati indispensabili tre miei colleghi: Lucia Dionigi e Pantaleo di Lecce per le competenze tecnologiche e Simona Toccaceli insegnante di musica nella nostra scuola.
Come hai scelto proprio l’autore della poesia nel ruolo del protagonista?
Mariella: Mi piaceva il contrasto della voce di un bambino anche un po’ rabbiosa e chi meglio di Marco che ha anche prodotto il testo! Poi il fatto che un bambino riuscisse a recitare in questo modo mi attiravamolto.
E tu Marco, ti sei ritrovato nel tuo ruolo?
Marco All’inizio mi vergognavo molto, ho continuato e ho vinto la timidezza anche grazie a Mariella con cui facevo delle dirette per parlare e capire come dovevo cantare la mia parte.
Sei oggi felice di essere il protagonista di questo video?
Marco Si, mi ha fatto bene , sono molto contento e soddisfatto.
Vedendo il video sembrerebbe che tutti i partecipanti siano degli esperti in registrazioni e tecnologia.
Mariella No, abbiamo lavorato solo con i cellulari. Io ho registrato la base con il pianoforte, l’ho suddivisa in tante parti. Poi ho fatto dei tutorial per ogni parte e ci siamo incontrati tanto e con altrettanto entusiasmo. Ognuno ha registrato poi la voce o lo strumento. Infine i miei colleghi più esperti hanno unito e montato il pezzo finale.
Quanto è stata importante per te questa produzione?
Mariella Mi ha dato una soddisfazione immensa, siamo stati una vera squadra, alunni e insegnanti ci siamo presi per mano e abbiamo condiviso il lavoro e le emozioni come quando preparavamo i concerti a scuola. Abbiamo incluso tutti e nel video le diversità non emergono, la musica ha la capacità di includere tutti.
Quindi la DAD (didattica a distanza) e la tecnologia sono stati utili?
Mariella: Ero veramente una persona restia alla tecnologia, invece ha riempito degli spazi vuoti. In queste tre settimane abbiamo lavorato molto, al di fuori dell’orario scolastico e con tanto impegno e passione. All’inizio poteva sembrare un progetto improvvisato ma l’apporto di tutti lo ha reso vincente.