Sportello Mobbing a Foligno. La testimonianza di una lavoratrice
Nell’Azienda USL Umbria2, presso l’Ospedale S. Giovanni Battista di Foligno, dal 2010 è operativo lo “Sportello mobbing”, un servizio di ascolto e supporto alle persone che subiscono atti discriminatori, persecutori o violenze in ambito lavorativo.
Rivolgersi al “Servizio Mobbing” significa incontrare il dottor Giuliano Bussotti, nato a Foligno 45 anni fa, laurea in Scienze Politiche, con indirizzo Politico-Sociale nella materia di Sociologia dell’Organizzazione del Lavoro e dell’Industria, esperto nella tematica del mobbing, con numerose pubblicazioni.
Responsabile del Servizio fin dalla sua istituzione è il dottor Armando Mattioli, folignate, dirigente medico USL Umbria 2 e Responsabile del Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) Area Nord e del Collegio Medico Mobbing.
In una intervista a più voci, così sintetizzano le attività dello sportello: Si-curi dal Mobbing e dallo stress da lavoro: un Servizio di cura della salute nei luoghi di lavoro.
Il Servizio, specificano, ha un nome di battesimo importante che nel 2018, a seguito di una modifica della legge regionale n. 18/2005, è definito “Servizio Mobbing, Stress Lavoro Correlato, Mediazione Usl Umbria 2” come sintesi delle specifiche competenze riconosciutegli.
Di che cosa si occupa il Servizio? È la legge che specificatamente indica le funzioni del Servizio Mobbing: “Tutela della salute psicofisica della persona sul luogo di lavoro e prevenzione e contrasto dei fenomeni di mobbing”. In primo luogo “ascolto e valutazione giuridica e disciplinare” di ogni caso dell’utenza che si rivolge al servizio; poi “self-empowerment per orientare e sanare le condizioni del disagio sul lavoro”; quindi, ove necessario, “mediazione”; “attivazione percorso di tutela – Collegio Medico Mobbing Usl Umbria 2”, come organo che svolge indagine di polizia giudiziaria nel luogo di lavoro e richiede una diagnosi del disagio, al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura dell’Ospedale, che attesta, in ipotesi, il danno e la causa lavorativa. […]
STEFANIA FILIPPONI
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