La diga della discordia. Acciano: i folignati pagano per portare l’acqua a Perugia
La vicenda della Diga di Acciano, destinata a reintegrare il fiume Topino nei periodi di magra, è la dimostrazione plastica di una sconcertante confusione e sovrapposizione di ruoli e funzioni, con moltiplicazione di centri decisionali, in un marasma legislativo in cui la burocrazia sguazza, e chissà, magari, qualcuno pure ci guadagna. Di trasparenza e partecipazione neanche a parlarne.
Tralasciando, per semplificare, i riferimenti specifici a concessioni, delibere, leggi, un breve riepilogo degli accadimenti (…)
(…) In conclusione: i prelievi in favore degli utenti del perugino continuano, e se ne ignora persino la quantità; i cittadini “del fu ATI 3” pagano per “portare l’acqua a Perugia” anche se il fiume Topino non si sa se potrà essere reintegrato e in che misura; Nocera Umbra pensa al turismo.
E tutti vissero felici ed accontentati.
STEFANIA FILIPPONI
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