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Anche gli Angeli devono digerire gli Zuccarini amari

Una vicenda tipicamente italiana, del tutto surreale e, per taluni aspetti, grottesca, si è consumata il 10 dicembre 2019, davanti al Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) presso il Tribunale di Spoleto. È stata, infatti, celebrata la seconda udienza del processo penale a carico di Graziano Angeli, ex Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Foligno, per fatti accaduti in via Campagnola e a Ponte Antimo tra l’agosto del 2008 e il novembre del 2016, oltre che successivamente; denunciante Stefano Zuccarini oggi Sindaco di Foligno.

Nel corso della prima udienza, tenutasi il 18 giugno, hanno richiesto di essere ammesse al processo, quali parti civili, ben 11 persone – residenti ovvero esercenti attività nella zona di Ponte Antimo-compresi alcuni familiari del Sindaco Zuccarini che, però, attraverso il legale, in quella sede, aveva comunicato la propria rinuncia a partecipare al giudizio, per evitare eventuali profili di incompatibilità con la carica. Angeli è imputato di “omissione di atti di ufficio, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone, getto pericoloso di cose, perché, quale assessore della giunta Mismetti dal 2016 al 2019, avrebbe trasformato via Campagnola da strada urbana di quartiere, priva di marciapiede con ingressi pedonali, in strada urbana di scorrimento, determinando pericolo per la circolazione, altissimi livelli di inquinamento atmosferico ed emissioni sonori eccedenti la normale tollerabilità

Il denunciante ha sottoposto all’esame del Giudice penale la realizzazione di alcune opere pubbliche volte all’aumento del flusso di traffico veicolare e la legittimità di alcuni atti adottati dalla Giunta nel 2016: in particolare la delibera con cui si è approvata la rotatoria tra via Campagnola, via Piave, via Rubicone chiedendo, addirittura, l’emissione di un decreto di sequestro preventivo immediato di tutti gli atti e progetti relativi all’opera. Il Pubblico Ministero aveva inizialmente richiesto l’archiviazione del procedimento, ma Stefano Zuccarini si è opposto a tale decisione e la questione è finita, appunto, dinanzi al G.I.P.

Nel corso dell’udienza del 10 dicembre il Giudice ha ammesso la costituzione, quali parti civili, delle 11 persone che ne avevano fatto richiesta e che ritenendo di essere state danneggiate dalle scelte dell’ex Assessore Angeli chiedono, a quest’ultimo, il risarcimento dei danni subiti, per migliaia di euro. Il Legale delle parti civili ha inoltre chiesto di essere autorizzato a citare in giudizio, quale responsabile civile, il Comune di Foligno, in persona del Sindaco, pro tempore, – ovvero il denunciante Stefano Zuccarini- per rispondere in solido con l’imputato Angeli alle richieste risarcitorie dei residenti di via Campagnola.

Questi i fatti. Ma il Sindaco Zuccarini, che come cittadino ha dato l’avvio con denunce, esposti e opposizioni, all’intera vicenda, può rappresentare in giudizio, quale Sindaco, il Comune di Foligno? Come può realmente tutelare, in maniera credibile e disinteressata, gli interessi dell’Ente per gli stessi fatti da lui denunciati e per i quali, ora, alcuni residenti e i suoi stessi familiari richiedono il risarcimento danni all’Amministrazione? Alla prossima udienza, del 5 maggio 2020, si costituirà il Sindaco o verrà nominato un curatore? In quella sede, probabilmente, si deciderà per l’archiviazione del procedimento oppure per il rinvio a giudizio di Angeli Graziano.

Auguri, buon Natale, Foligno. Stefania Filipponi.

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