Più chiome, meno cemento
Può capitare, e capita, che chi è preposto al bello cospiri al brutto. Ma di questo facciamocene una ragione. Ciò che non dobbiamo tollerare è che si cospiri contro il verde cittadino senza programmare l’avvicendamento degli alberi abbattuti. Dei cinque tigli brutalmente spianati in via Oberdan, a distanza di molti anni ne è ricomparso solo uno. Prendiamolo come buon auspicio per il futuro vegetativo della novella amministrazione e non, più maliziosamente, come il risultato delle proteste nei confronti dei satrapi del cemento di un noto parrucchiere (che di chiome se ne intende). È vero che il verde urbano comporta difficoltà di manutenzione e rischi di cadute, ma chi si occupa della sua gestione deve mettere in conto anche i suoi benefici. Le piante, quelle giuste e al posto giusto, combattono la solitudine, riducono il livello di stress, purificano l’aria, proiettano zone d’ombra e favoriscono la socializzazione. Attendiamo fiduciosi che l’Amministrazione renda noti i suoi propositi a tutela del verde pubblico ed anche in favore dei nostri polmoni sottoposti alle particelle sospese. Insomma, piantatela una volta per tutte.
GIOVANNI PICUTI