Tra ricordi e cucina. Un libro di memoria
Che profumo ha il tempo perduto? Marcel Proust nel suo libro Dalla parte di Swann lo identifica in quello di una petite madeleine immersa nel tè di tiglio. Perché i ricordi felici hanno sempre un odore e un sapore particolari e quelli della folignate Claudia Di Meo, un tempo giornalista ed oggi affermata chef, appartengono alla cucina della nonna, alle passeggiate nel bosco insieme a lei in cerca di asparagi, alla cura amorevole nel confezionare insieme a mano i cappelletti delle feste di Natale.
Di questa bellezza, oltre che dei sapori della tradizione, Claudia Di Meo ci parla nel suo libro ‘UMBRIA. A tavola con la nonna. Ricette e racconti della tradizione’. Il volume, a cura della giornalista Donatella Miliani ed edito da La Nazione, è stato presentato mercoledì scorso alla sala Consalvo Battenti dell’Istituto San Carlo. Un’iniziativa editoriale del grande quotidiano fiorentino diretto da Francesco Carrassi, presentata dal direttore de La Nazione Umbria Pierpaolo Ciuffi insieme alla curatrice Miliani. Alla profonda voce del giornalista Mauro Silvestri è stato affidato il compito di leggere alcuni brani del libro. Il volume, in abbinamento con il quotidiano e stampato in cinquemila copie, è diventato subito introvabile, incontrando un grandissimo successo. Un libro di ricette? Niente affatto. Semmai un libro di memoria, di amore per le proprie radici, di difficoltà e tenacia ed infine di resurrezione.
Nato dalle ‘Storie della domenica’ che Claudia scriveva su Facebook raccontando del suo trasferimento a Londra e di un cambio radicale di vita ‘UMBRIA a tavola con la nonna’ è un breviario di sapori, emozioni familiari, suggestioni di casa nostra. Conosciamo i luoghi della montagna tanto cari a Claudia e prodighi di bellezze; nonna Lina (ispiratrice e vestale dei fornelli, quasi una divinità familiare nei ricordi di Claudia) ci ricorda anche la nostra, di nonna: saggia, dallo sguardo brillante e svelto di chi è cresciuto in campagna, prodiga di consigli – non soltanto in cucina! – e pronta a tramandare il meglio della tradizione culinaria di famiglia.
Una “compagna di viaggio”: così la definisce Claudia, dedicandole un libro che sa di buono e nostalgia. “Oggi – ha scritto su Facebook dopo il collegamento Skype con Foligno per la presentazione del libro – Londra sembra di vetro. Traspare e scompare. E sull’andare lento del Tamigi il fiume diventa il Topino (…) Il ponte di Porta Firenze, le bandiere al vento, Porta Romana, e di corsa in via Oslavia. Ci sei pure tu sora Lì. Ci sei sempre stata. E questo libro è per te, e per tutti quelli che credono ancora nei sogni (…) Sono entrata in una cucina che ero giornalista. Volevo solo scrivere. E così ho imparato a scrivere sui piatti, utilizzando tutti i sensi del corpo, emozioni incluse. Ho rotto ogni schema possibile, e, per quanto possa sembrare impossibile, ho capito che tutto è possibile”.
Ognuno ritroverà fra queste pagine i suoi ricordi: che profumino di rocciata o crema pasticciera, cannella o pollo arrosto, ad accompagnarli vi sorprenderà inevitabilmente un tuffo al cuore.
di Federica Menghinella