I trent’anni delle Gaite. Un flusso crescente di turisti
La rievocazione storica del Mercato delle Gaite compie quest’anno 30 anni di vita e torna nello splendido borgo di Bevagna dal 20 al 30 giugno con la maturità di una manifestazione che ha ormai colto in pieno l’importanza e il valore della ricerca e dello studio come solide basi su cui poggiare ogni passo in avanti. Una prestigiosa pubblicazione dal titolo “Il Mercato delle Gaite di Bevagna. La riscoperta della tradizione” (presentata recentemente e voluta da Comune, Accademia di Bevagna e associazione Mercato delle Gaite) celebra quest’anniversario e testimonia l’impegno e il grande lavoro che da sempre sostengono e fanno crescere l’evento. Nel libro vi è il passato ma anche il presente e il futuro del Mercato delle Gaite, quello che è stato, quello che è oggi e quello che potrà essere. È il 1989 a segnare il passaggio dalla sagra della porchetta a un evento cittadino basato sulla rievocazione storica dell’epoca medievale: passo dopo passo, grazie all’impegno corale di tutti i cittadini (da sempre fieri volontari e cuore pulsante dell’evento), la semplicità di un progetto iniziale si è trasformata in straordinaria attrazione culturale, turistica ed economica. Il piccolo borgo di Bevagna, da agricolo è passato ad essere un paese a vocazione turistica. “L’amministrazione è sempre disponibile e presente ad appoggiare e sostenere questa manifestazione perché rappresenta un’enorme ricchezza per Bevagna – ha dichiarato il sindaco Annarita Falsacappa – alla base di questo successo vi sono delle importanti intuizioni: la giuria di esperti che permette di progettare l’evento sulle solide basi della ricerca e dello studio affinché ci sia una sempre maggiore aderenza storica; l’idea di ricreare delle botteghe dei mestieri medievali capaci di proporre l’intera filiera di produzione, dalla materia grezza alla realizzazione del prodotto; la riproposizione della vita quotidiana durante il mercato cittadino di un’epoca lontana ma assolutamente suggestiva e attraente”. “Con i volontari che lavorano tutto l’anno e sono la vera anima di questa manifestazione, riusciamo a ottenere dei risultati straordinari – ha spiegato il presidente dell’associazione Mercato delle Gaite Claudio Cecconi – durante i 10 giorni di festa cittadina abbiamo calcolato circa 80 mila presenze con una ricaduta economica veramente rilevante sul territorio. Se nel 2000 a Bevagna vi era una proposta di circa 80 posti letto e 2/3 ristoranti, oggi si contano oltre mille posti letto (in alberghi, agriturismi, B&B e case vacanza) e più di 10 ristoranti”. Questo accade perché la capacità attrattiva dell’evento non si ferma al mese di giugno ma si estende a tutto l’anno visto che le botteghe dei mestieri sono sempre aperte e la visibilità della città ha ormai superato i confini regionali e anche nazionali. Nel mese di maggio, ad esempio, abbiamo calcolato l’arrivo a Bevagna di oltre 2.800 alunni provenienti da scuole italiane che hanno visitato le botteghe e sperimentato in prima persona la creazione di un prodotto (dalla materia prima fino alla realizzazione) che poi hanno portato a casa. A questo che è un turismo didattico si aggiunge poi un turismo di cultori del medioevo, un turismo di famiglie con bambini e un turismo di frequentatori della regione Umbria. Un flusso continuo di visitatori che la città si impegna ad accogliere al meglio durante tutto l’anno, ma di certo, nei 10 giorni di festa del mese di giugno la meraviglia del passato prende vita come non mai tra i vicoli, le strade e le piazze di questo piccolo borgo capace di stupire e incantare, rinnovandosi e migliorando anno dopo anno. Il profumo della cera delle candele accese, il fuoco che brucia, usato per fondere i metalli e illuminare nella notte, l’odore di spezie, i colori dei tessuti, l’acqua che scorre, le scritture antiche, i dipinti su tela, gli abiti di una volta, cesti, corde, oggetti in legno, legumi, cereali, pane e focacce, carne e vino. La storia antica prende vita e si manifesta ai passanti nella quotidianità e nelle competizioni: la gara dei mestieri, la gara gastronomica, la gara di tiro con l’arco e la gara del mercato. Uno spaccato di medioevo che si assapora anche a tavola, nelle taverne, dove non esistono le patate, i pomodori e il caffè, ma solo i sapori, i colori e i profumi di un’epoca lontana, misteriosa e suggestiva (proposta con prodotti enogastronomici rigorosamente locali). Anche la musica e le attrazioni di danza e teatro richiamano il medioevo. La città stessa si trasforma con scenografie di vita antica capaci di accogliere e stupire i visitatori che possono scegliere di passeggiare semplicemente lungo le vie o entrare in una bottega o in una taverna e vivere in prima persona le esperienze e le emozioni di una volta. Tutte le iniziative programmate per l’evento si possono reperire sul sito internet www.ilmercatodellegaite.it.
MAURA DONATI