Tre appuntamenti con la storia. Ride bene chi… arriva terzo?
Il paradosso della medaglia è un fenomeno psicologico per il quale è più felice l’atleta che vince il bronzo rispetto a quello che conquista l’argento. In chi arriva secondo al traguardo prenderebbe il sopravvento il cosiddetto “pensiero controfattuale”, che consiste nell’immaginare situazioni che sarebbero potute accadere, ma non sono accadute e generano rimpianto o dispiacere. Non sappiamo se ciò corrisponda allo stato d’animo dei candidati sindaco. Di sicuro sappiamo che David Fantauzzi dei Cinquestelle è arrivato terzo nella competizione elettorale con l’11,59%, dietro a Zuccarini (44,72%) e Pizzoni (38,27%). E sappiamo anche che questi ultimi si contenderanno domenica 9 giugno la medaglia d’oro nella “corsa alla fascia” per diventare sindaco di Foligno. La prima partita è chiusa, ora ne comincia un’altra. Volendo abbozzare un’analisi del voto ci sono almeno tre aspetti da tenere in considerazione.
Il centrodestra ha un appuntamento con la storia: Lega stellare alle Europee, Lega super alle Amministrative. La compagine guidata da Stefano Zuccarini parte con un vantaggio di quasi 2.000 voti sull’inseguitore, ma al ballottaggio tutto viene azzerato. Si tratta di una finale e spesso certe partite le vince chi è più abituato a farlo, staremo a vedere. Intanto qualcuno ha evidenziato che la Lega a Foligno tra Europee e Amministrative ha perso oltre dieci punti percentuali. In effetti va rilevato che molti degli elettori leghisti xenofobi in Europa si tramutano in energia buona quando votano sotto casa: chi di controllo di vicinato ferisce, di controllo di vicinato perisce? In ogni caso, senza considerare che alle Europee del 2014 la Lega (all’epoca) Nord a Foligno raccolse 759 voti (il 2,5%), bisogna ricordare che alle Politiche del 4 marzo scorso il partito di Salvini ha preso poco più del 20%. Un’altra lettura degli stessi risultati può quindi evidenziare che oggi, rispetto a quel dato, c’è addirittura un incremento del 18% alle Europee e di oltre il 6% alle Amministrative.
Spiegazioni diverse per un “problema” che ci porta alla seconda considerazione. Il PD nel 2014 fu votato alle Europee dal 45,43% degli elettori (e guarda caso lo stesso giorno alle Amministrative prese il 32,38%), da meno del 24% alle Politiche 2018, dal 23% alle Europee 2019 che si è tramutato in un 19,24% alle Amministrative. Siamo al minimo storico. Un crollo dovuto forse anche alla vicenda “Concorsopoli”, che viene in parte tamponato dalle liste civiche che hanno scelto di appoggiare Luciano Pizzoni e che contano metà voti di coalizione: un segnale inequivocabile. Il centrosinistra prese il 41,48% di voti al primo turno delle Amministrative 2014, sessione in cui Elisabetta Piccolotti di Sel raggiunse il 7,01% per conto suo. Il 48,49% di voti che oggi è diventato il 38,27%. Ciò nonostante, il PD dalle nostre parti ha retto l’urto e la coalizione di centrosinistra ha preso moltissimi voti: proprio per questo, anche per i ‘civici’ di Pizzoni si tratta di un’occasione storica, perché potranno far sentire la propria voce come quasi mai è successo in passato a coloro che non appartengono a partiti “nazionali”.
E arriviamo alla terza riflessione. Il Movimento 5 Stelle conquistò il 14,32% alle Amministrative 2014 e oggi si attesta all’11,59%. Alle Europee 2014 il 20,74% e a quelle del 2019 il 15,55%, passando oltretutto per il 29% circa alle Politiche 2018. Ciò che più fa riflettere è la perdita di voti da ogni punto di vista rispetto al passato nella doppia tornata elettorale di domenica scorsa. I Pentastellati sapevano che i sondaggi li davano al terzo posto e puntavano ad arrivare al ballottaggio, convinti che una volta giunti all’uno contro uno avrebbero attirato in ogni caso le simpatie del terzo di turno. Al di là di tutto, è difficile centrare il bersaglio grosso con una lista di soli 24 aspiranti consiglieri: Centrosinistra e Centrodestra hanno schierato rispettivamente 120 e 96 candidati. Però, arrivati a questo punto, i Pentastellati possono dare al bronzo un valore superiore all’argento, hanno anch’essi un’occasione irripetibile. Probabilmente ci saranno giorni di corteggiamento serrato al fine di convincere Fantauzzi a sottoscrivere un accordo di programma. Laddove decidessero di optare per un apparentamento in sede di ballottaggio con uno dei due contendenti, i 5Stelle potrebbero entrare a vario titolo nel governo della città.
Ci aspettano due settimane molto intense, al termine delle quali gli elettori sceglieranno il sindaco che rappresenterà la città. C’è grande attesa per la medaglia d’oro, ma ci aspettiamo soprattutto di non vedere, anche in questa prossima legislatura, l’altra faccia della medaglia d’argento: quella dei vinti che abbandonano il Consiglio Comunale.
ENRICO PRESILLA