Sfiorire graziosamente
La incontro in piazza mentre l’attraversa in tailleur color rosa confetto. Poteva anche essere celeste polvere, tanta è la confusione mentale che ingenera in me questa donna, a cui nessun’altra ha osato chiedere la ricetta delle sue creme o il suo regime alimentare, verosimilmente naturalissimi. Con l’età ha raggiunto un’apprezzabile armonia che le sprigiona intorno, come di chi appare serena. Serena dovrebbe esserlo davvero nella consapevolezza che l’irritazione e il broncio contribuiscono ad ingentilire i volti delle adolescenti, mai quelli segnati dall’età. Incede dispensando sorrisi non sempre ricambiati dalle coetanee incapaci di arginare la decadenza del corpo e, più ancora, quella del cuore. Oggi ha persino rinunciato alla tintarella, che provoca un effetto solo momentaneamente piacevole, inaridisce l’epidermide e rivela l’ambizione di sembrare giovanili. Mentre mi parla di Ramses II e di Nefertari un’aura profumata l’avvolge. Sul volto non scorgo il sospetto di un puntino nero, di un pelo superfluo, di un dente cariato. Faccio appena in tempo ad accorgermi del suo respiro fragrante, che si allontana con passo sciolto e giunture che non scricchiolano. La senilità non si contiene, ma se ne scongiurano le conseguenze.
GIOVANNI PICUTI