Fratel Paolo Onori con Gesù a Nazaret
Lo scorso martedì 12 marzo è venuto a mancare all’improvviso fratel Paolo dei Piccoli Fratelli di Jesus Caritas mentre si trovava nella sua fraternità di Nazaret, nella terra di Gesù, dove ora è sepolto come egli stesso aveva desiderato. Paolo Onori era nato a Foligno il 27 giugno 1955. Da giovane rimasto orfano di padre, da fratello maggiore, si era preso cura della sorella Simonetta e di mamma Silvia detta Giuseppina. I folignati che hanno conosciuto Paolo giovane lo ricordano pieno di vita, impegnato nel campo della formazione nelle file del gruppo Scout e, soprattutto, come impiegato alla Cassa di Risparmio di Foligno dove fungeva da cassiere, lavoro che ha mantenuto ancora per qualche tempo dopo essere entrato in Fraternità nel giugno del 1982. La scelta di diventare religioso è stata, in quelle circostanze, un segnale chiaro di una grande fede. Lasciare il lavoro che gli assicurava un futuro e in particolare allontanarsi dalla famiglia per abbracciare la “via stretta” della vita consacrata non rispondeva ad una logica razionale, ma a qualche cosa di “più grande”. È stato coraggioso Paolo, ma altrettanto la mamma e la sorella che hanno saputo accogliere e rispettare la sua decisione. Al seguito del beato Charles de Foucauld, Paolo si era messo subito alla ricerca d’imitazione del suo “amatissimo fratello e Signore Gesù”, con franchezza e senza mezze misure. Risuonano alle orecchie le parole del beato Charles: “Da quando ho incontrato Dio non ho saputo fare diversamente che vivere solo per Lui”. È molto vivo il ricordo che i piccoli fratelli hanno di Paolo mentre faceva il discernimento vocazionale. Gli avevano consigliato di partire per il deserto del Sahara in Algeria nei luoghi dove aveva vissuto Charles de Foucauld. Lo stesso Paolo riferiva spesso ai fratelli di una meditazione tenuta da fratel Ermete – già presbitero diocesano, di Sigillo (PG), che era entrato nei piccoli fratelli di Gesù e viveva a Beni Abbés in Algeria – che fu decisiva per l’avvenire. Paolo tornò a Foligno entusiasta dei giorni passati nel deserto, si presentò ai piccoli fratelli e disse semplicemente: “Ecco, sono pronto”. Conoscere progressivamente Gesù di Nazaret e cercare di imitarlo è stato il compito quotidiano di fratel Paolo all’interno della Fraternità vivendo all’abbazia di Sassovivo, alla parrocchia di San Giuseppe Artigiano, all’Abbazia del Goleto in Irpinia, alla parrocchia di Borroni e Scafali e, finalmente, a Nazaret dal 2005 dove ha vissuto gli anni della maturità umana e spirituale. La “Pasqua” anticipata di fratel Paolo è stato un avvenimento che ha suscitato grande commozione in tutti quelli che l’hanno incontrato. Qualcuno ha lasciato scritto: “Caro Paolo, te ne sei andato con la stessa discrezione che ti ha sempre caratterizzato”. È proprio così, Paolo era molto discreto, non ha mai voluto scrivere niente, era un uomo di preghiera e uomo del fare, sempre disponibile, attento alle persone e ai piccoli particolari, un fratello accogliente e gentile. Durante la messa in suo suffragio a Sassovivo, mons. Gualtiero Sigismondi vescovo di Foligno ha sottolineato in fratel Paolo la “perfetta corrispondenza tra lo sguardo e il sorriso”. Uno sguardo e un sorriso che erano la lucerna dell’anima. Il funerale di fratel Paolo celebrato a Nazaret il 15 marzo scorso ha visto la presenza numerosa di molti amici, a cominciare dai cristiani delle differenti espressioni, e il cordoglio di molti musulmani di Nazaret che avevano riconosciuto in “abuna Paolo” un uomo di Dio.
OSWALDO CURUCHICH