download

LE ELEZIONI MALATE

C’è qualcosa di anomalo e di malaticcio nelle prossime elezioni amministrative che riguardano molte città e la stessa Foligno. Magari la malattia che colpisce i candidati della Lega e dei 5 Stelle è diversa da quella delle forze politiche che si agitano intorno al Pd. Ma sempre di anomalie si tratta. Prendiamo ad esempio proprio il caso di Foligno. Sembra certo che la Lega candiderà Stefano Zuccarini. L’avvocato è una persona di valore, intelligente e pacata, che sta pagando sul proprio corpo la sua passione per lo sport, senza aver assolutamente perso la sua energia vitale. Nella campagna elettorale avrà il vantaggio di essere sospinto dall’onda nazionale pro-Salvini. Ma, paradossalmente, qui starà anche il suo problema. Nel governo locale ci si deve misurare con i bisogni concreti dei cittadini, con il futuro di una città. Purtroppo per lui, sul piano pratico, le politiche di Salvini (alimentazione di fatto della clandestinità dei migranti, sfiducia verso le istituzioni e gli apparati pubblici, disinvoltura fiscale), più che offrirgli soluzioni, sono destinate a creargli ulteriori guai. I 5 Stelle propongono la candidatura a sindaco di David Fantauzzi. Anche in questo caso si tratta di una persona rispettabilissima per impegno sociale e curriculum. Però, di nuovo, c’è da chiedersi se l’incompetenza manifesta dei leader nazionali del Movimento (si pensi a Di Maio e Toninelli), che pure gli devono dare il “bollino”, non rischi di danneggiare un suo possibile ruolo di amministratore pubblico locale. Infatti, se il governo in carica non invertirà il trend economico negativo dell’Italia (crollo del Pil, crescita dello spread, niente soldi in investimenti, scuola e sanità in crisi), c’è da chiedersi come si arrabatterà il buon Fantauzzi con pochissime risorse, non di fronte a Macron o Merkel ma ai suoi concittadini arrabbiati. A sinistra, dove si eredita l’opacità della lunga stagione mismettiana, la malattia presenta altri sintomi. In superficie è tutto un fiorire di raggruppamenti e liste. Si denuncia (giustamente) la deriva altrui rispetto ai valori umanitari e democratici, si propone più partecipazione, si cercano volti nuovi. Ma in realtà, mentre i vecchi arnesi (tra cui vanno annoverati anche i giovani-vecchi senza un mestiere che non sia la politica politicante) continuano ad incombere per mantenere i propri condizionamenti, l’unica certezza è la guerra di tutti contro tutti. Il rischio è che a farne le spese siano gli amministratori uscenti che hanno più meritato o non demeritato (ad esempio, in Regione Luca Barberini, in Comune Elia Sigismondi), che non ci guadagni nessuno e che ci perda solo la città. Nell’insieme, a destra come a sinistra, si tratta di brutte malattie, ed è difficile che basti un’aspirina o un brodino caldo a curarle. Resta solo, ad oggi, la brutta prospettiva per chi deve fare l’elettore.

ROBERTO SEGATORI

0 shares
Previous Post

Achille Lauro, bando alle polemiche. Largo alla memoria

Next Post

La parodia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content