Declino demografico, culle vuote a Foligno
I dati dell’Area Diritti di Cittadinanza, Servizio Stato Civile e Statistica del Comune di Foligno ritraggono – in soli 12 mesi – un brusco calo delle nascite, insieme al notevole aumento dei decessi. Nere le previsioni ISTAT per l’Umbria: fra 50 anni la nostra regione avrà perso 130 mila abitanti.
Nascite in calo verticale, un altissimo tasso di mortalità e la fuga dei residenti verso altri Comuni o altri Paesi: è la brutta fotografia di una città che sta morendo quella di Foligno attraverso i dati dell’Area Diritti di Cittadinanza, Servizio Stato Civile e Statistica. Se l’Umbria piange, infatti, Foligno non ride e invecchia perdendo popolazione. Al 31 dicembre 2017 gli abitanti qui erano 56.999 (27.047 maschi e 29.952 femmine), 165 in meno rispetto all’anno precedente (57.164), per un calo dello 0,2%. A saltare all’occhio è innanzitutto un brusco calo delle nascite dal 2016 al 2017: i bambini nati e residenti a Foligno nel 2016 erano stati 415; nel 2017 sono calati fino al numero di 380. Dunque in termini percentuali il calo delle nascite in un anno è stato del -8,4% con 35 bambini in meno in 12 mesi. Guardando invece il numero dei residenti cancellati all’anagrafe per decesso scopriamo che dal 2016 al 2017 il loro numero è passato da 551 a 656 per un aumento di decessi di 105 unità. Traducendo in termini percentuali in 12 mesi il numero dei morti è salito del 19%: un dato impressionante. A Foligno dunque calano le nascite e aumentano i morti, tanto da far attestare il tasso di mortalità attorno all’11,5 ogni mille abitanti. Foligno segue il dato umbro (12,2) e supera, seppur di poco, la media del Centro Italia (11,1); il dato regionale rapportato al quadro nazionale risulta identico a quello del Piemonte e inferiore solo a quello di Liguria (14,4) e Molise (12,5). Ovvio dunque che il saldo naturale, ossia la differenza fra nati vivi e morti, sia negativo: con 380 nati e 656 deceduti ammonta a -276 unità; particolarmente impressionante è constatare la velocità con la quale la situazione peggiora di anno in anno. Rispetto al 2016 infatti il dato è pressoché raddoppiato, visto che il saldo naturale era di -136 unità aumentando in negativo del 102% in 12 mesi. Dal saldo naturale al calcolo del tasso di crescita naturale (che si ottiene dal rapporto tra il saldo naturale e la popolazione media dell’anno di riferimento) è possibile osservare che a Foligno ogni mille individui il tasso di “crescita” (faremmo meglio a dire calo) naturale ammonta a -4,8; in Umbria il dato medio è lievemente superiore (-5,3). Peggio della nostra Regione solo la Liguria (-8); come l’Umbria vanno male anche Friuli, Piemonte (-5,2) e Marche (-5,1). A questi numeri va aggiunto quello relativo ai residenti cancellati per emigrazione: nel 2017 sono stati 996, 15 in più rispetto all’anno precedente per un aumento dell’1,5%. Di questi, 851 ex residenti se ne sono andati verso altri Comuni mentre il 14,5% di loro (145 persone) ha scelto di andarsene all’estero. Veniamo alle buone notizie: grazie ai “nuovi” folignati che provengono dall’estero o da altri Comuni italiani il differenziale fra nuovi residenti e cancellati per emigrazione è ancora attivo e si attesta (calcolando la differenza fra 1244 nuovi residenti e 996 cancellati/emigrati) a + 248 residenti. In particolare nel 2017 i nuovi residenti sono aumentati del 4,5% (+54); di questi 940 sono giunti a Foligno da altri Comuni, 304 invece sono arrivati da Paesi esteri. I residenti dall’estero aumentano in un anno del 16,9% (+ 44 unità) e contribuiscono a salvare Foligno dal baratro demografico. Guardando alla popolazione straniera residente nel Comune di Foligno l’ultimo dato in ordine di tempo reso disponibile dall’Area Diritti di Cittadinanza, Servizio Stato Civile e Statistica del Comune di Foligno risale al 1° gennaio 2017, anno in cui gli stranieri erano 7003 (3107 maschi e 3896 femmine); un numero che rapportato ai 56.999 residenti dell’anno di riferimento costituisce il 12,2% della popolazione; il dato sull’incidenza percentuale sulla popolazione residente totale è ben più alto di quello regionale che (nel 2017) si attesta al 10,8%, tra i più alti d’Italia. Superano l’Umbria solo l’Emilia Romagna (12%) la Lombardia e il Lazio (11,5%) e la Toscana (10,9%). Dunque una popolazione anziana, che si regge sui nuovi arrivi da altre regioni italiane e dall’estero: Foligno non fa eccezione rispetto al quadro demografico italiano dipinto dall’ISTAT che con il suo rapporto ‘Futuro demografico del Paese‘ uscito a febbraio scorso ha previsto per l’Umbria nei prossimi 50 anni la perdita di 130 mila abitanti scendendo dagli attuali 891.181 a 762.999. Sebbene il numero di figli per donna sia previsto in progressiva, seppur lieve, crescita (da 1,34 del 2016 a 1,59 del 2065), il tasso di mortalità raddoppierà. Uno scenario non compensato dall’apporto dei flussi migratori per i quali è previsto un progressivo calo. Risultato? L’aumento dell’indice di vecchiaia salirà dal 161% di oggi al 275% del 2065, con l’aumento esponenziale del numero di anziani non autosufficienti: l’indice di dipendenza strutturale passerà dal 55% di oggi all’82% del 2065.
LISTA delle dieci nazionalità più rappresentate
fra gli stranieri iscritti in anagrafe a Foligno (al 1 gennaio 2017)
NAZIONE di PROVENIENZA | TOTALE | Maschi | Femmine |
ALBANIA (extra UE) | 1883 | 961 | 922 |
ROMANIA (UE) | 1582 | 587 | 995 |
MAROCCO (extra UE) | 742 | 392 | 350 |
UCRAINA (extra UE) | 523 | 108 | 415 |
MACEDONIA (extra UE) | 399 | 214 | 185 |
NIGERIA (extra UE) | 226 | 124 | 102 |
CINA POPOLARE (extra UE) | 161 | 78 | 83 |
POLONIA (UE) | 152 | 30 | 122 |
TUNISIA (extra UE) | 124 | 85 | 39 |
ECUADOR (extra UE) | 110 | 44 | 66 |
Fonte: Servizio Stato Civile e Statistica del Comune di Foligno
FEDERICA MENGHINELLA