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Rasiglia al centro del mondo

La frazione di Rasiglia sta vivendo una stagione che sorprende solo chi da quelle parti non c’è mai stato o lo ha fatto distrattamente. Basti pensare alle generazioni che hanno affollato, soprattutto d’estate, la Casa per i campi-scuola che sorge a ridosso del Santuario della Madonna delle Grazie. Tanti ragazzi folignati hanno vissuto in quei luoghi giorni di meditazione, gioco, passeggiate, preghiera, amicizia, scoperta di sentieri e boschi, conoscenza della storia dell’ex-lanificio e delle piccole località che si dipanano lungo il Menotre. Va dato atto ai volontari dell’“Associazione Rasiglia e le sue sorgenti” di aver profuso impegno, competenza e passione per la valorizzazione di questi posti anche in chiave turistica. Non c’è dubbio che l’aver puntato sulla bellezza del paesaggio senza tralasciare la crescita culturale si è rivelata una scelta vincente, che sta dando frutti concreti.
Nello scorso numero della Gazzetta, l’“Advocatus Diaboli” Giovanni Picuti ha affrontato proprio l’argomento Rasiglia. Lo ha fatto nello spirito che caratterizza la rubrica: “l’avvocato del diavolo”, prima dell’abolizione voluta da Giovanni Paolo II, era colui che doveva apportare argomenti che mettessero in discussione le virtù dei candidati alla canonizzazione. Quindi il titolo stesso della rubrica rimanda a una lettura critica, se vogliamo al limite della dissacrazione.
Il suo ultimo intervento ha destato perplessità, in particolare ci ha scritto la signora Milena Martini, lamentandosi di alcune affermazioni contenute all’interno del pezzo firmato dall’Advocatus, a sua detta contenente critiche sterili e un po’ troppo frettolose. Accettiamo fino in fondo le osservazioni, peraltro ben argomentate; non vogliamo sottrarci al confronto nel modo più assoluto.
Riteniamo però che lo scritto in questione presenti una pars costruens (sicuramente preponderante) e una minoritaria pars destruens. Ci è sembrato un intervento costruttivo: è stata ripresa l’ormai celebre definizione di Rasiglia come “la piccola e fresca Venezia dell’Appennino umbro”, un paragone non da poco! Una frazione del Comune di Foligno è stata avvicinata a una delle città più famose a livello mondiale, pensiamo che ci sia più di un motivo per essere orgogliosi e che l’avvocato abbia messo in evidenza tantissimi aspetti positivi e alcune potenzialità da sviluppare. D’altronde si sa, quando le cose cominciano a funzionare, l’asticella si alza! Tifiamo per Rasiglia e ci congratuliamo per quanto fatto finora: si tratta di un’opera davvero meritoria, che magari in futuro sarà ulteriormente perfezionata.
In fin dei conti, se Rasiglia è al centro dell’attenzione folignate e la nostra città è il centro del mondo, non c’è bisogno di scomodare Aristotele per capire come va a finire il sillogismo.

ENRICO PRESILLA

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