Le freccette centrano il bersaglio grande, Foligno sempre più città dello sport. Il “6 Regioni di Soft Dart” al DLF
66 postazioni elettroniche di tiro, simili a quelle che si trovano nei bar o nelle sale giochi. Concentrazione alle stelle, occhi fissi sull’obiettivo, fronte accaldata, corpo posizionato non oltre la linea rossa di demarcazione, mano ferma e… via, uno, poi due ed infine tre: bene il primo, così così il secondo, decisamente fuori misura il terzo. Un gesto di stizza, l’appoggio dei compagni di squadra, la mano tesa a ricevere un segno di incoraggiamento dai propri amici e poi l’attesa dei colpi dell’avversario, i conti in testa per pianificare il prossimo bersaglio, un massaggio finale al braccio per riscaldare il muscolo e si ricomincia, di freccetta in freccetta, fino alla vittoria.
Dal 13 al 15 luglio scorso si è svolta presso il DLF di Foligno la settima edizione del ‘6 Regioni di Soft Dart’, ovvero il torneo estivo di freccette che ha visto sfidarsi 450 partecipanti di ogni età provenienti da Umbria, Marche, Toscana, Lazio, Molise ed Abruzzo. Valerio Valeriani, consigliere nazionale della FIDART, ha organizzato il campionato, suddiviso in diverse categorie (doppio, singolo, a squadre, femminile e under 18) con l’aiuto del delegato comunale allo sport Enrico Tortolini per dare lustro alla Città Europea dello Sport 2018 che per la prima volta nella sua storia ha avuto l’onore di ospitare questo torneo.
Il salone delle feste del DLF si è riempito di tantissima gente diversa accomunata dalla stessa identica passione per le freccette, uno sport riconosciuto dal CONI che attira grandi e piccini in ugual misura. Il ‘6 regioni’ non è stata una manifestazione soltanto per ‘freccettari’ esperti, ma anche per tanti ragazzi alla prima esperienza di alto livello ed addirittura per dei veri e propri… bebè al seguito dei propri genitori che, tra una partita ed un’altra, ne approfittavano per portarli a fare un giro in passeggino o a cambiargli il pannolino. Molto suggestive e colorate sono state le divise scelte dalle varie regioni per incutere ‘timore’ (o forse ilarità) agli sfidanti. Qualche esempio? Magliette di Hakuna Matata, Dragon Ball, Ghostbusters e Xmen…
Il regolamento di gioco prevedeva delle procedure da rispettare ben precise: la giuria, prima di dare il via ai giochi, riceveva le iscrizioni con i nominativi di ciascuna regione per le varie categorie ai quali desideravano partecipare, quindi sceglieva le squadre che dovevano sfidarsi assegnando loro delle postazioni, dopodiché, al termine della contesa, ritirava il foglio con tutti i risultati. Più semplice a farsi che a dirsi, visto che tutto si svolgeva con grande rapidità, in un via vai continuo di giocatori che si spostavano da una parte all’altra del salone.
Quel che è saltato agli occhi è stata la grande sportività dimostrata tra i partecipanti in gara, la quale, tra una birra e l’altra per ammazzare l’attesa del proprio turno, in alcuni casi è sbocciata in vera e propria amicizia. Chi vince una partita, poi, stringe immediatamente la mano all’avversario prima ancora di festeggiare il proprio risultato, congratulandosi con lui per l’impegno profuso. L’insegnamento che danno le freccette è molto chiaro: non mollare mai e crederci sempre, perché anche un grande svantaggio può essere rimontato, basta avere calma e soprattutto la forza di approfittare dei colpi sbagliati dell’avversario per recuperare punti preziosi.
La palma della vittoria finale se l’è aggiudicata proprio la nostra regione con 14 medaglie conquistate in totale, di cui ben 7 ori, soffiando lo scettro di campione al Lazio. La freccetta di legno, poco ambito premio destinato alla regione ultima classificata, è finito invece al Molise, che ha conquistato una sola medaglia e quindi, da regolamento, non potrà partecipare all’edizione 2019 del torneo. Ma cosa metteva in palio il medagliere? Alcuni premi in denaro ed altri ben più… succulenti: salami, ciauscoli, prosciutti e bottiglie di vino. I soldi, d’altronde, non hanno un buon sapore per la pancia. Freccette e Foligno: la coppia funziona! E chissà che anche il ‘6 Regioni di Soft Dart’ 2019 non possa ritornare al DLF di Via Piave…
GABRIELE GRIMALDI