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I RIFUGIATI DEL PD CHIEDONO ASILO POLITICO A FOLIGNO

Dopo la batosta elettorale dei ballottaggi i reduci del Partito Democratico stanno abbandonando le loro terre per evitare ritorsioni da parte dei gialloverdi che hanno conquistato il bastone del comando. Orde di piddini, provenienti da Terni, Spoleto e Umbertide sono stati avvistati a bordo di pick-up lungo la superstrada in direzione di Foligno che, insieme a Spello e Trevi, è rimasta l’unica roccaforte rossa, anche se un po’ sbiadita. La maggior parte di essi sono diretti in quel di Foligno per chiedere asilo politico. Ma il sindaco Nando Mismetti ha già inviato una nota all’Onu e al Parlamento europeo con la quale afferma che non può riceverli tutti e che va fatta un’equa distribuzione sul territorio coinvolgendo anche Trevi e Spello. Pronta la replica dei due primi cittadini: “Noi – ha tuonato Bernardino Sperandio – siamo una piccola enclave circondata da ulivi e non possiamo ricevere tutta questa gente”. Anche Moreno Landrini difende la sua Splendida colonia Julia e ha fatto sapere che farà sorgere degli hotspot tra Cannara e Limiti per evitare l’invasione dei rifugiati piddini che stanno fuggendo dai comuni gialloverdi a causa di possibili rappresaglie. Per tamponare il consistente assalto Mismetti ha deciso il blocco navale a nord del Topino e ordinato che tutti i profughi vengano identificati: quelli privi di tessera saranno rimpatriati nei comuni di appartenenza mentre gli altri verranno distribuiti nei vari circoli dem del territorio dove saranno impiegati in lavori socialmente utili. Ovvero dovranno spiegare a tutti le ragioni della disfatta. Anche i servizi segreti sono entrati in azione e hanno già fatto sapere che da qui al 2020 l’emigrazione piddina potrebbe aumentare consistentemente.

ROBERTO DI MEO

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