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Il “falco” torna a volare alto nel cielo di Foligno

‘Chiudete le valigie, si va a Porta Romana’. No, non era proprio così, ma il senso è quello. Berlino non è Foligno, ma, come accadde nel 2006 per il Mondiale azzurro, domenica scorsa si è festeggiato qualcosa di straordinario nel luogo di ritrovo per antonomasia delle feste sportive cittadine. Undici anni dopo la vittoria del campionato di Serie C2, il Foligno Calcio è tornato a trionfare! Il successo contro l’Oratorio San Giovanni Bosco per 4-1 ha decretato la conquista aritmetica del campionato di Promozione regionale con due giornate d’anticipo. I falchi non vedevano l’ora di raggiungere il traguardo ed in mezz’ora hanno chiuso la pratica con tre gol, sfruttando le ‘papere’ del portiere ternano. La prima rete porta la firma del solito Gjinaj che mette dentro da due passi dopo un erroraccio dell’estremo difensore avversario, la seconda la sigla Cavitolo con una rasoiata mancina letale, mentre il tris arriva ancora una volta dai piedi del capocannoniere del torneo (29 gol) su rigore. Il gol più bello della giornata attende il secondo tempo per essere messo in rete e ci pensa Braccalenti a firmarlo con una fantastica conclusione volante da fuori area. Il Foligno Calcio pensa già alla festa, l’Oratorio San Giovanni Bosco approfitta del relax dei falchi e segna la rete della bandiera direttamente su calcio di punizione. Non c’è altro da aggiungere, ‘è finita, si va a Porta Romana’. Al triplice fischio arbitrale il rettangolo verde dell’Enzo Blasone diventa pura magia. I giocatori in panchina rovesciano un secchio pieno d’acqua gelida ad Armillei, poi tutti insieme si dirigono sotto la tribuna a festeggiare col proprio pubblico. Pantaloncini gettati al vento, birre stappate, foto, risa, interviste e cori, tantissimi cori. I 500 tifosi che hanno riempito la tribuna coperta hanno risposto alla grande ai numerosi appelli della società e degli ultras ed hanno cantato per tutta la durata della partita. Dopo aver esaurito la forza delle corde vocali, molti di loro sono scesi in campo a godersi da vicino ogni momento di questo indimenticabile trionfo, abbracciando e ringraziando i propri beniamini, da capitan Petterini a bomber Gjinaj fino a Mario il custode. Tra il pubblico spicca la presenza di Federico Cherubini, ex giocatore e dirigente ora al servizio della Juventus. La festa è doppia perché realizzata anche in memoria di Marco Bucciarelli, storico ultras da cui ha preso nome la Curva, scomparso 15 anni fa. Il presidente Tofi, gli altri dirigenti della società ed il sindaco Mismetti trattengono a stento la soddisfazione. Sono loro che hanno ridato vita ad una squadra che poco più di 12 mesi fa era stata radiata dal calcio per motivi poco lusinghieri. Lo hanno fatto attraverso un progetto sano, composto e portato avanti da forze del territorio, con la consapevolezza di dover fare un passo alla volta per riportare il Foligno alle categorie che gli competono. Una delle loro prime scelte fu chiamare mister Armillei a guidare questa variegata truppa composta da giocatori esperti e giovanissimi, molti dei quali presi prevalentemente dalla Nuova Fulginium. Ed hanno avuto ragione. Non era facile per l’allenatore riuscire a fare di tante individualità una squadra, ma ce l’ha fatta con il lavoro quotidiano, al limite del maniacale per precisione, intensità e serietà. E anche nel bel mezzo del tripudio non si è voluto prendere gli onori che gli spetterebbero di diritto, ma ha condiviso la sua gioia incontenibile con tutti, dalla società ai giocatori: “Vincere i campionati non è semplice, sopratutto quando si è costretti a vincere. La coesione del gruppo è il simbolo di questa vittoria”. Ora è tutto vero: il falco è tornato a volare alto nel cielo di Foligno!

GABRIELE GRIMALDI

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