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Virginio Caparvi, primo parlamentare nocerino della storia

Lo scorso 5 marzo è stato eletto il primo parlamentare nocerino della storia dall’inizio della Repubblica Italiana, Virginio Caparvi. Nato nel 1982 a Foligno, vive da sempre a Nocera Umbra. Laureato in informatica è nella vita un freelance, un libero professionista nell’ambito dello sviluppo web.
Da quanto tempo fai politica?
Da circa 15 anni. Mi sono avvicinato alle dinamiche politiche locali e alle elezioni comunali, intraprendendo poi nel 2006 un percorso con liste civiche di centro destra e con l’attuale sindaco Giovanni Bontempi che ci ha portato ad essere eletti nel 2011. Dal 2011 al 2016 sono stato assessore al bilancio; dopo la rielezione nel 2016 sono stato nominato vicesindaco con deleghe a scuola, cultura, servizi sociali e turismo. Sono in Lega dal 2008, dal 2015 ne sono vicesegretario regionale.
Come mai hai scelto la Lega?
Perché ho sempre reputato la Lega precorritrice dei tempi su alcuni argomenti, molti dei quali, pur essendo stati una volta attaccati, sono entrati con il tempo anche nell’agenda politica di altri partiti. Scelsi la Lega per il suo atteggiamento fuori dal coro unanime della politica e vicino al sentire popolare.
Raccontaci la tua storia politica.
Nel 2008 ho contattato, insieme ad altri due amici, l’allora segretario regionale della Lega Nord in Umbria e insieme abbiamo deciso di aprire una sezione Lega Nord a Nocera Umbra. Dopodiché cadde il governo Prodi e si andò alle elezioni: ci misurammo subito in una campagna elettorale e io personalmente visitai tutte le frazioni di Nocera Umbra, parlando di federalismo fiscale, di sicurezza, di responsabilità. Fu una campagna elettorale talmente capillare che ci portò a prendere un 6,7%, la percentuale più alta in tutto il centro Italia. Seguirono altri impegni a livello regionale, fino a quando nel 2013 mi sono candidato alla Camera senza velleità di elezione e ho dato la mia disponibilità a mettere la mia persona a servizio della Lega. Alle elezioni regionali del 2015 abbiamo ottenuto un grande risultato e siamo riusciti ad eleggere due consiglieri regionali. Nel 2015 sono stato poi nominato vicesegretario regionale. Nel 2018, in vista delle nuove elezioni, ho dato la mia disponibilità per essere candidato alla Camera dei Deputati e sono stato eletto lo scorso 4 marzo.
Come hai vissuto la campagna elettorale?
La campagna elettorale è stata molto entusiasmante perché mi ha permesso di incontrare tante realtà che nella quotidianità possono sfuggire. Ci siamo mossi nel nostro territorio incontrando i pensionati, gli esodati, le aziende, le scuole, i terremotati, le associazioni di categoria. Abbiamo visitato in lungo e in largo la regione, prendendo spunti e affrontando nuovi temi. Ho vissuto il giorno delle elezioni insieme ad altri candidati, guardando i dati del Ministero dell’Interno, cercando di fare un po’ di conti, cercando di capire quali seggi potevano essere scartati. Dalla mattina del 4 marzo sono andato a dormire la sera tardi del 5.
Come hai festeggiato la tua elezione?
Non c’è stato un momento vero e proprio; è stata un’emozione molto dilatata. In realtà non ho mai realizzato di avercela fatta perché non credo di avercela fatta; credo di potercela fare e potrò festeggiare solamente quando riuscirò a dare un contributo importante al nostro territorio.
Raccontaci il primo giorno da parlamentare.
Sono entrato a Montecitorio per la prima volta per effettuare la registrazione il 22 marzo, il giorno prima dell’insediamento. Il momento più emozionante è stato quando ho varcato l’ingresso principale.
Cosa fa nella pratica un parlamentare?
Legifera, controlla il lavoro del governo, dà e toglie la fiducia al governo. Legiferare significa proporre disegni di legge, proporre modifiche, andare in commissione. Ad ogni parlamentare sarà infatti assegnata una commissione permanente; io ho espresso come prima preferenza le infrastrutture, come seconda il lavoro e come terza le finanze.
Cosa hai in mente per promuovere lo sviluppo del territorio regionale?
Credo che lo sviluppo del nostro territorio debba passare per due punti chiave: infrastrutture e lavoro. Un nuovo piano infrastrutturale regionale che riguardi strade, aeroporti e ferrovie è assolutamente necessario al fine di facilitare le condizioni per generare nuovo lavoro.
Per concludere la nostra intervista, due domande personali. Pratichi sport?
Ne ho praticati tantissimi, l’ultimo dei quali è la corsa. So che un gruppo di parlamentari la mattina presto si ritaglia mezz’ora per andare a correre. Mi piacerebbe unirmi a loro!
Quali sono le tue passioni oltre alla politica e alla corsa?
Mi piace molto leggere e scrivere. In particolare mi dedico molto alla scrittura sui blog!

CELESTE BONUCCI

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