ok - INTERVISTA VIA MAIL A LETIZIA BRUFANI3

La giovanissima folignate Letizia Brufani campionessa italiana di ciclocross

Foligno è Città Europea dello Sport per il 2018. Un riconoscimento molto importante che rende merito a tutti gli sportivi nostri concittadini che ogni giorno si danno da fare per raggiungere importanti traguardi. Sono tanti, infatti, i motivi di vanto e di orgoglio che i ragazzi e le ragazze stanno dando alla nostra città attraverso le loro vittorie negli sport: dalla conquista della Nazionale di calcio e delle medaglie olimpiche fino ai successi locali e regionali. Non è cosa di tutti i giorni, però, che una delle nostre atlete riesca a portare a casa il titolo più importante di tutti: il campionato italiano. Per tanti di noi è ancora una perfetta sconosciuta, per molti altri lo sport che pratica totalmente ignoto, ma grazie a lei Foligno è arrivata davvero sulla vetta d’Italia!
Potresti presentarti meglio per chi non ti conosce?
Mi chiamo Letizia Brufani, tra p

mde

oco compirò 16 anni e sono al secondo anno del Liceo Scientifico sportivo “G. Marconi” di Foligno. Sono una ciclista, pratico questo sport da dieci anni e corro con “Lu Ciclone” di Spello.
Che cosa è con esattezza il ciclocross? Come lo hai conosciuto e quando ti sei appassionata a questo sport?
Il ciclocross è il mix perfetto tra il ciclismo su strada e la mountain-bike, in quanto si usa una bici dal telaio “stradale” con dei copertoni tacchettati, simili a quelli di una mountain-bike, dato che si pratica fuoristrada. Ho conosciuto questa specialità circa quattro anni fa e me ne sono subito innamorata, poiché mi piace praticare il ciclismo in più discipline.
Di solito le ragazze preferiscono fare danza, o ginnastica, al massimo uno sport di squadra. Come mai invece tu hai scelto di buttarti nel ciclocross?
Solo nel ciclismo riesco a trovare così tante emozioni, nessun altro sport riesce a trasmettermi queste cose.
Di certo la nostra città non è proprio adatta per allenarsi a questo tipo di disciplina. O no?
A parer mio Foligno è la città ideale per praticare sport come il ciclismo, ma c’è da migliorare in alcuni aspetti (come ad esempio sarebbe opportuno lasciar frequentare a chiunque il ciclodromo di Corvia). Il ciclocross in particolare non necessita di grandi spazi, basta un semplice campo.
Passiamo al sodo: 7 gennaio, gara all’Ippodromo Capannelle di Roma in cui ti sei laureata campionessa d’Italia. Cosa hai provato all’ultimo giro, quello della volata finale?
Mi sono semplicemente detta: “Letizia, ce la puoi fare.”
Quando hai raggiunto il traguardo per prima, come ti sei sentita? Hai pensato a tutti gli sforzi che hai fatto per arrivare alla vittoria o semplicemente ti sei lasciata andare alla pazza gioia?
Appena oltrepassato il traguardo non capivo più niente, mi sono buttata a terra per riprendere fiato mentre sentivo lo speaker che pronunciava il mio nome, non mi sembrava vero. Mi sono passati per la mente tutti gli allenamenti e il sudore che ho versato per guadagnarmi questa prestigiosa maglia che all’Umbria mancava da qualche tempo.
Oltre al ciclocross, cosa ti piace fare?
Oltre al ciclismo in generale mi piace ascoltare la musica, la ascolto sempre prima delle gare, mi aiuta a concentrarmi.
Nel futuro come ti vedi? In sella ad una bici a lottare per il primo posto o a fare qualcosa di più… rilassante?
Fin quando riuscirò vorrei continuare a pedalare, poi non abbandonerò questo sport, resterò sempre in mezzo al ciclismo.
Sei giovanissima ma hai già conquistato questo incredibile trofeo. Cosa consigli ai ragazzi di Foligno che sognano di diventare grandi nello sport?
Consiglio a tutti i ragazzi che vogliono intraprendere una carriera sportiva di affidarsi a persone competenti, che badino al bene e al futuro dell’atleta. Non c’è cosa più sbagliata e disonorante per un allenatore pensare solo alla propria persona e al proprio interesse.

GABRIELE GRIMALDI

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