ok - E allora, perchè3

A Serrone è sparito il Bambinello. E allora, perché?

C’è un presepe nella Valle Presepe, la Valle del Menotre, che ha in toto i valori della tradizione. È semplice e toccante. I personaggi e le varie strutture che lo caratterizzano sono costruiti da Giuseppina e Lino in ogni parte con certosina abilità: dalla modellazione dei volti, agli abiti, agli oggetti che portano con sé, alla folta schiera di umili pecorelle magre, ma lanose che sottolineano i vari momenti della scena. Da trenta e più anni ogni Natale il presepe di Serrone affiora dallo sperone di roccia che lo accoglie animando una realtà profondamente toccata e impoverita dai gravi eventi del grande terremoto del 1997 e porta all’attenzione tematiche forti nella sfera sociale e spirituale, inducendo alla riflessione. È la voce semplice di coloro che vivono con fede la vita in ogni suo momento, espressa in forme semplici, sincere, cariche di poetica ingenuità, evocative di una realtà che riporta all’infanzia e ad una quotidianità del recente passato. Quest’anno emerge il tema dell’Accoglienza con le tante difficoltà che tutti conosciamo. C’è l’albergo che non può accogliere Maria e colui che sta per nascere, perché per loro “non c’è posto nell’albergo”. Ma la storia si compie, il Salvatore nasce, anche i sapienti andranno ad onorarlo. Ebbene il Bambinello, elemento cardine del presepe, posto proprio al centro della rievocazione, con Maria e Giuseppe che amorevolmente lo vigilano, la notte del 30 dicembre è stato rubato. Il suo giaciglio è vuoto. È come aver voluto annullare trenta anni di un silenzioso impegno, che ha sempre proposto con voce opportuna e convincente di interrogarsi, di riflettere, di ricercare una pausa di silenzio in questo nostro tempo chiassoso, frettoloso e superficiale. Ognuno ha potuto cogliere e accogliere l’esortazione secondo una propria libera scelta. Per chi ha fede il Bambino è Dio venuto in mezzo a noi. Rievocare questo grande momento della storia non può offendere nessuno: è la grandezza e la gioia del dono. E allora, perché?

-Il presepio resterà in essere fino a domenica 14 gennaio.
-Le foto sono state inviate da Giuseppina Ottaviani.

RITA FANELLI MARINI

0 shares
Previous Post

Gli insegnamenti ricevuti

Next Post

Fragilità e povertà. Cosa fa il Comune

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Skip to content