Ferrovie, la Foligno-Terontola non è più il centro del mondo
La stampa locale ha riportato la notizia a caratteri cubitali: “Le frecce in Umbria. Rapido Perugia-Roma”. Nei giorni scorsi è stato siglato un accordo dalla Presidente della Regione Umbria con l’Amministratore delegato di RFI e l’Amministratore delegato di Umbria Tpl e Mobilità, alla presenza del ministro Del Rio, per garantire interventi sulle reti dell’Ex FCU che ridurrebbero di 20 minuti il percorso Perugia-Roma: l’importo stanziato dal CIPE a dicembre 2016 è di € 51.000.000 ma sono già previsti oltre 13 milioni aggiuntivi della Regione in una seconda fase. Nell’articolo, in particolare, si evidenzia che “il cuore verde si prepara ad ospitare le frecce con una nuova linea già allo studio di FS… una via alternativa all’attuale linea che avrà nella Centrale Umbra la sua spina dorsale. La Foligno-Terontola non è più il centro del mondo…”.
Foligno, città ferroviaria per antonomasia della Regione dell’Umbria, divenuta tale grazie a peculiari condizioni ottimali che l’hanno resa punto strategico e centrale per il trasporto ferroviario merci/viaggiatori nel contesto sia regionale sia nazionale, rischia oggi di essere fortemente penalizzata a causa della ritardata (mancata?) realizzazione del raddoppio della Orte–Falconara, il cui completamento eviterebbe il crescente isolamento dell’intero territorio della Valle Umbra Sud.
Le infrastrutture devono avere un ruolo strategico per lo sviluppo dell’intera Regione e devono essere finalizzate alla valorizzazione delle caratteristiche peculiari dei diversi territori che compongono l’Umbria, e non di uno soltanto. Va altresì chiarito quali servizi saranno effettuati sulla ex FCU e quali, in ipotesi, saranno soppressi sulla Orte-Falconara.
Nel programma di mandato del “Mismetti secondo” si era “promesso” di lavorare per riaffermare il ruolo di Foligno come “Città ferroviaria” e “Città di servizi”, attraverso intese con la Regione e i vertici di Ferrovie e Poste per assicurare il futuro degli insediamenti produttivi dei servizi presenti nel territorio. È stato altresì enfatizzato, come imminente, l’avvio della Piastra Logistica (di cui si è persa ogni traccia) che avrebbe dovuto rafforzare l’importanza di Foligno quale crocevia stradale e ferroviario, sia per i collegamenti trasversali d’importanza nazionale tra i due mari Adriatico e Tirreno, sia di distribuzione a livello regionale.
Al di là dei soliti, logori slogan, è urgente e necessario velocizzare la tratta Terontola-Perugia-Foligno e completare il raddoppio Terni-Foligno, è strategico per l’Umbria il collegamento con l’Alta Velocità così come è altrettanto importante il potenziamento del collegamento infrastrutturale dell’Aeroporto di S. Egidio. Ma oltre allo spostamento dell’asse dei servizi, sembra sia in atto una colossale svendita del patrimonio regionale che precedenti Presidenti hanno accuratamente evitato. Non si può continuare ad essere proni al pensiero unico regionale: il territorio folignate deve tornare a rivendicare il proprio ruolo e la propria centralità in ambito regionale. Invece un Tevere sempre più largo rischia di rompere gli argini ed allagare i territori…
STEFANIA FILIPPONI