giro d'italia 2014

Foligno e il Giro d’Italia, “un amore infinito”. Storia, curiosità e aneddoti della corsa rosa nella nostra città

Quello che si sta instaurando fra Foligno e il Giro d’Italia è davvero “un amore infinito”. Ci perdoneranno i campaign manager della Rcs, che in occasione dell’edizione numero 100 della corsa hanno coniato questo slogan (rappresentato da un logo molto suggestivo che fonde, idealmente, il trofeo senza fine assieme al corridore ricreandone graficamente la figura), ma il connubio fra la nostra città e la storica manifestazione sembra rinsaldarsi sempre di più. E così, per la terza volta negli ultimi quattro anni, la corsa rosa più famosa al mondo farà capolino a queste latitudini. Una sinergia che avevamo anticipato già in occasione della chiusura della precedente edizione (“Il Giro saluta Foligno, ma torna a bere il Sagrantino”, Gazzetta n. 19/2016), allorché avanzammo l’ipotesi, sulla scia di quanto già era successo in passato in altre occasioni, che l’organizzazione della RCS potesse continuare a celebrare con “una corsa contro il tempo” i circuiti pregiati legati all’eccellenze enogastronomiche del nostro Paese. Ed ecco che, con l’occasione del venticinquennale della DOCG Montefalco, la carovana tornerà in Umbria con la “Cronometro del Sagrantino”. Un investimento superiore ai 200 mila euro, quello realizzato dal Consorzio, che ha coinvolto i territori di Foligno, Bevagna e Montefalco.

LA STORIA – Se la “Ringhiera dell’Umbria” si vestirà a festa per la prima volta, Foligno si troverà ad accogliere, in questa storica edizione, il Giro per la quinta volta. Dopo l’arrivo in volata del 1968 (era il giorno susseguente all’assassinio di Bob Kennedy), allorché il popolare corridore Franco Bitossi regolò in volata il belga Ward Sels, il bis si fece attendere ben 27 anni. Questa volta non un arrivo, bensì una partenza. Era il 14 maggio 1995 ed anche in quella occasione fu una cronometro (da Foligno ad Assisi), in una corsa orfana del “pirata” Marco Pantani – investito da una automobile mentre era in piena preparazione -, che presentò ai nastri di partenza di Piazza della Repubblica Mario Cipollini in maglia rosa e che vide trionfare nella “città del santo” lo svizzero Tony Rominger (un passista scalatore con grandi doti di cronoman, che poi si aggiudicherà anche la classifica finale dell’edizione n. 78). Da lì in poi, per poter di nuovo assistere alle gesta dei campioni delle due ruote, bisognerà attendere la “tripletta” del nuovo millennio. Correva il 16 maggio del 2014 quando, in occasione della Frosinone-Foligno, al termine di una volata al cardiopalmo, fu il francese Nacer Bouhanni ad aver la meglio per un’incollatura. La curiosità di quella edizione fu la partecipazione del colombiano Nairo Quintana che, come potrete ben comprendere, fu molto gettonato e coccolato il giorno successivo, in occasione del podio firma/partenza. Ed in effetti, la città del “dio marte” allo scalatore non portò per nulla male dal momento che fu lui, a Milano, ad alzare per la prima volta il trofeo senza fine. Ed eccoci finalmente ai giorni più recenti, al 2016: di nuovo arrivo in volata, sempre in via Nazario Sauro, e vittoria di forza del “gorilla”, il tedesco André Greipel.

2017: FOLIGNO-MONTEFALCO – Sarà questa, innanzitutto, l’occasione per esaltare le bellezze artistiche, paesaggistiche e gli itinerari enogastronomici del nostro territorio dopo gli sconvolgimenti sismici degli ultimi mesi, che si sono abbattuti come una scure nelle nostre vite, penalizzando oltremodo i flussi turistici legati all’intero comparto regionale. Un’opportunità, quindi, per riabbracciare la normalità e mostrare a chi si riverserà sulle nostre strade o a chi guarderà da casa, che questi luoghi, pur nelle difficoltà, hanno saputo rialzarsi e che non deve esserci nessuna pregiudiziale infondata. Visitare l’Umbria, i nostri borghi, è una straordinaria testimonianza di solidarietà per aiutare un’economia che non intende piegarsi dinanzi alle calamità.

ALESSANDRO BUFFI PROIETTI

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