“Tutte le sere bacio il letto dove dormivamo”. La toccante testimonianza di Luca Marchi, vedovo e padre di quattro bambini
“Se guardate con gli occhi la mia storia, io sono un perdente: ho perso tutto, la donna che amavo e quello che avevamo progettato insieme”. Luca Marchi commuove e sprona le centinaia di giovani che venerdì 7 aprile hanno partecipato al consueto Camino dietro la Croce, organizzato dalla Pastorale Giovanile con gli Scout e presieduto dal vescovo Gualtiero Sigismondi. Giovane marito e padre di quattro bambini, è rimasto vedovo proprio mentre la moglie dava alla luce la loro quarta figlia: “Elisa e io abbiamo scelto di continuare a scommettere sulla nostra vocazione, a sperimentare che il nostro amore era oltre il limite e che per quanto potessimo ridurlo a un lumicino piccolo, lo sposo – che è Gesù – non ci tradiva mai, era sempre lì che ci amava e alimentava questo amore”. Una testimonianza, dunque, quella di Luca che ha raccontato un amore coniugale vissuto tra fede e profondi momenti di crisi, una “Croce, dono totale d’amore”, come ha recitato il tema del Cammino. “A due anni dalla scomparsa di Elisa, tutte le sere bacio il letto dove dormivamo, in cui abbiamo concepito i nostri figli e vissuto l’amore perché ho capito che Dio mi aveva preparato a questa prova con tanti piccoli sì pronunciati ogni giorno”. Il Cammino, che si è snodato da Corvia fino a Sterpete, passando per Borroni dove il Gruppo delle Sacre Rappresentazioni del Venerdì Santo di Fiamenga ha drammatizzato la nascita della prima comunità cristiana, quella comunità con cui condividere e affrontare ancora oggi un dolore, è stato anche l’occasione per lanciare ufficialmente il Sinodo dei Vescovi sui Giovani che nei prossimi mesi impegnerà la diocesi, chiamando i giovani alla responsabilità della propria vocazione. “Sposarsi è quanto di più bello esista al mondo. Spendete anche voi la vostra vita in nome di Gesù, dell’amore vero, che non tradisce mai e che si dona ogni istante per noi”.
ANNAMARIA BARTOLINI