ok - San Valentino

Per un San Valentino d’autore. Dedicato al mio giovane lettore


Caro giovane amico, certe volte compri la Gazzetta perché attirato dalla locandina colorata, o dalle notizie che vi campeggiano, poiché parlano della tua città, e sono vicine alla tua realtà e al tuo mondo. Certe volte la trovi sul tavolo di casa, e le dai uno sguardo perché ti incuriosisce, e vi trovi dentro qualcosa che riguarda i tuoi interessi, o gli ambienti che frequenti.

Oggi voglio giungere ancora più vicino: dentro alla tua anima e al tuo cuore.

L’altra mattina mentre girovagavo in un software di grafica, Canva, ho trovato tra i vari font suggeriti dal programma quello fatto apposta per invitare la tua ragazza ad una festa. È per un ballo di fine anno: con il biglietto (glielo puoi inviare su facebook) chiedi alla prescelta se vuole venire alla festa con te, la grafica è accattivante, i colori e il decoro molto adatti ad una ragazza: studiati apposta per lei. Lei, poi, potrà reinoltrarti il file cliccando sulla casella “sì” o sulla casella “no” e tu così saprai presto se le piaci.

Naturalmente, vedendo tutto questo, non potevo fare a meno di pensare a te e alla prossima festa di San Valentino. Tu mi dirai che San Valentino non è un ballo di fine anno e che tu non hai mai pensato di usare una cosa del genere. Ma adesso dimmi questo: non hai mai fatto un invito su facebook, senza guardare in faccia l’interessato? Sono sicura di sì.

La stessa sera, mi è capitato di riaprire il Sogno di una notte di mezza estate del vecchio Shakespeare (ti ricordi? forse l’hai studiato a scuola…) e, leggendo quei versi bellissimi che sono ok - San Valentino - Copiaall’inizio, di nuovo ho pensato a te. Non so se li hai presenti: Teseo ha dichiarato il suo amore a Ippolita, e fra quattro giorni ci sarà la loro festa. Lui è ansioso che arrivi quel giorno e lei così lo consola:

Quattro giorni cadranno

veloci nella notte, quattro notti

veloci si scioglieranno in sogni.

La luna allora, col suo arco d’argento

di nuovo curvo in cielo, guarderà

la notte delle nostre feste.”

Avresti paura di dire alla tua ragazza parole simili a queste? Non ti sembrano bellissime? E se te le dicesse lei? Sai cosa ti succederebbe? Non potresti mai più dimenticarti l’emozione che ti hanno dato. Forse la ameresti per sempre…

Certo, non andrà così: se le avrai scritto su facebook, lei ti risponderà cliccando la casellina del sì o del no o in un modo non molto diverso da questo. E forse la sera di San Valentino non saprete cosa dirvi.

Volevo dirti, giovane amico, di non aver paura delle parole. Loro ti hanno chiamato alla vita quando, inconsapevole creatura chiusa nel buio senza colori del ventre di tua madre, hai sentito per la prima volta la sua voce che ti chiamava. Sono state le sue parole a cullarti nelle notti insonni, e quelle di tuo padre a consolarti quando, piccolino, il pianto faceva sussultare il tuo tenero cuore. Ed è fatto di parole il ricordo che hai di tuo nonno, che ti mostrava il suo amore per l’ultima volta prima di salire in Paradiso. Non aver paura di loro: loro sono nate nei bui incunaboli della preistoria solo per fare luce sulla strada dell’uomo: sono tue amiche e possono aiutarti – davvero: fidati di chi è più anziano – a risolvere i problemi della vita.

Lo so, un giorno, ed eri molto piccolo, hai preso in mano un tablet, un pc, oppure un semplice smartphone, e da quel piccolo schermo un mondo incantevole ti ha risucchiato nell’incredibile varietà delle sue proposte, nell’enorme ventaglio delle possibilità, dandoti l’idea che da lì potevi arrivare dappertutto. Sembra fantastico, lo so, ma, ti prego, non lasciarti prosciugare da quel fantasmagorico universo di realtà alternative, non lasciarti irretire dimenticandoti di te stesso. Ecco, alza gli occhi, guardami: ricordi? Un tempo sapevi parlare… Stai attento, mio giovane amico: dietro a quel display, forze potenti e misteriose stanno desertificando il tuo cuore, lasciandoti veramente solo, proprio là dove credi di essere più in compagnia, gettandoti in un afasico e inconsapevole non-sense comunicativo. Ti suggeriscono anche quale bigliettino postare per il primo appuntamento con la ragazza che ti piace. Certo, così, se ti dice di no, soffrirai di meno: non la guarderai negli occhi mentre si nega, e non potrai cogliere la sfumatura di disprezzo nella curvatura della sua voce. Ma se ti dicesse di sì? Non potrai mai sapere con quale dolcezza ti avrebbe guardato, con quale tenera freschezza la sua voce ti sarebbe giunta dentro al cuore, quale oceano di emozioni si sarebbe riversato nelle tue vene.

Non ti chiedo di imparare a memoria i versi di Shakespeare, semplicemente di trovare parole solo tue e di non aver paura di pronunciarle. Non aver paura della sofferenza: il cuore è un muscolo, dopo tutto: ha bisogno di contrazioni e decontrazioni per mantenere il suo corretto funzionamento. Anche il dolore fa parte della vita e se avrai il coraggio di affrontarlo sarai solo più uomo. Più grande. Più forte.

STEFANIA MENICONI

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