La sovranità popolare viene ceduta all’Europa
Posto che troppo ci sarebbe da argomentare a favore del NO, ecco un breve spunto di riflessione che speriamo invogli ad approfondire. È fondamentale questa premessa: ben venga una riforma, a patto che sia migliorativa.
Quella Renzi-Boschi propone un ridimensionamento della sovranità popolare e dell’assetto democratico del Paese in nome di un irrisorio taglio dei costi della politica, equivalente ad un risparmio di 33 centesimi annui a cittadino (ridicolo, no?), e del superamento del bicameralismo perfetto, ottenuto privando il Senato di membri e competenze (ma non a sufficienza per eliminare il meccanismo della “navetta”), rendendolo un organo “fantoccio” di NOMINATI (sindaci e consiglieri regionali), NON PIÙ ELETTI DAL POPOLO e con IMMUNITÀ PARLAMENTARE.
A chi viene ceduta la sovranità popolare? All’Europa, vedi art. 117, e al capo del Governo, che controllerà il potere esecutivo, l’agenda dei lavori del Parlamento (quindi quello legislativo), nominerà il Presidente della Repubblica, che col Parlamento nomina i 2/3 della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura (quindi il potere giudiziario), controllerà il consiglio di amministrazione della RAI, i vertici delle forze armate, i responsabili dei servizi segreti, i comandi di polizia e carabinieri. Una svolta autoritaria per garantire la governabilità: merita tanta fiducia questo governo?
E se a ciò aggiunge la soppressione dei corpi intermedi e procede secondo un’etica anticattolica, non bisogna fermarlo? COMITATO FAMIGLIE PER IL NO