IMMAGINI FOLIGNO GIUNTA GIUGNO 2014 MAURA FRANQUILLO

I diritti dei bambini in una società che cambia

I diritti dei minori si collocano all’interno dei diritti fondamentali dell’uomo, riconosciuti – oltre che nelle disposizioni nazionali – anche nei trattati e nelle dichiarazioni internazionali.

La comunità internazionale ha manifestato sensibilità nell’evidenziare che il soggetto in formazione ha dei diritti che gli ordinamenti interni devono non solo riconoscere, ma anche garantire e promuovere, attraverso dichiarazioni di principio che enunciano i fondamentali diritti umani riconosciuti all’uomo e al cittadino, ma soprattutto attraverso la stipulazione di Patti o Convenzioni tra Stati che devono garantire al minore un’adeguata protezione e tutela.

La Convenzione ONU sui diritti del fanciullo, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989, si pone come uno strumento di promozione e protezione dei diritti dell’infanzia e modifica l’idea di bambino, che non si configura più come mero soggetto di tutela e protezione, ma come vero e proprio soggetto di diritti, come persona che ha un proprio valore e una propria dignità e impegna gli Stati che l’hanno ratificata non solo a garantire ai soggetti in età evolutiva la protezione e l’aiuto per la soddisfazione delle loro esigenze e necessità, ma anche a tenere presente, nei provvedimenti che li riguardano, il progressivo sviluppo della loro capacità di autonomia, di autodeterminazione e quindi anche di esercizio attivo dei diritti contemplati nella Convenzione.

In questo quadro si inserisce a pieno titolo il ruolo del Comune di Foligno, impegnato da molti anni nella promozione e nella tutela dell’infanzia e dell’adolescenza con il fine ultimo del Ben-essere dei minori. Proprio per garantire tutto ciò è presente nel nostro Comune un sistema integrato pubblico-privato sociale e di volontariato che assicura ai minori e alle loro famiglie interventi e servizi di tutela e prevenzione.

Sono attualmente circa 380 i nuclei

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familiari con la presenza di minori che costantemente vengono monitorati dall’équipe specializzata di assistenti sociali del Servizio sociale per diverse difficoltà: negligenza familiare, trascuratezza, conflittualità familiare, irregolarità della condotta adolescenziale, reati commessi dai minori, abbandono scolastico. Gli interventi che vengono attivati sono disposti in una gradualità che parte da interventi più leggeri di promozione e prevenzione fino a interventi di massima tutela e protezione. Di seguito i servizi che sono presenti nel Comune di Foligno:

Animazione territoriale: spazio ludico ricreativo ed educativo rivolto a minori da 6 a 11 anni attivo tutto l’anno.

Educativa domiciliare: un progetto educativo che rileva i bisogni di crescita del minore, sostiene il ruolo genitoriale e si integra nel contesto di vita del bambino e con le varie agenzie educative come la scuola, lo sport, l’oratorio ed altre realtà.

Sostegno alla genitorialità – Progetto PIPPI: in collaborazione con la Regione Umbria, con il Ministero delle politiche sociali e l’Università di Padova, il Comune di Foligno ha sperimentato il programma d’intervento a sostegno della genitorialità che ha visto impegnata un’équipe multiprofessionale composta da psicologi, assistenti sociali, educatore e famiglie d’appoggio in stretto raccordo con il mondo scolastico e che ha visto coinvolte nel progetto 12 famiglie. È stato inoltre siglato l’accordo di rete con le scuole e realizzata una giornata formativa che ha visto il coinvolgimento di un numero elevato di insegnanti.

Mediazione familiare: è un intervento volto a preservare il diritto dei minori alla bigenitorialità in situazioni di separazioni ad alta conflittualità. Di norma vengono disposti dall’autorità minorile al fine di aiutare la coppia genitoriale ed affrontare e trovare delle mediazioni per il benessere dei figli.

Spazio neutro – Incontri Protetti: è un intervento disposto dall’autorità minorile e finalizzato a garantire il diritto di visita, anche nelle situazioni più complesse, al genitore non affidatario. Gli incontri avvengono alla presenza di un operatore adeguatamente preparato a gestire tali situazioni.

Spazio semi-residenziale: uno spazio che copre l’intero pomeriggio con il pranzo compreso dove i bambini trovano degli educatori che promuovono attività ricreative e di sostegno per i compiti; per ogni bambino viene elaborato un progetto educativo individualizzato in stretto raccordo con la famiglia e con il servizio sociale.

Spazio Residenziale: è un intervento disposto dall’autorità minorile e finalizzato a separare temporaneamente il bambino dalla sua famiglia per permettere un’azione forte di protezione del minore e di recupero delle capacità genitoriali. Sono strutture dove il bambino si trasferisce a vivere, dove viene accolto e seguito da un’équipe specializzata di educatori. La famiglia invece viene seguita dai servizi del territorio al fine di superare le motivazioni che hanno portato ad attivare tale intervento. In alcune situazioni, soprattutto quando i minori sono molto piccoli, vengono inseriti insieme ad un genitore, solitamente la madre.

Progetto Ponte: è un intervento sperimentale di accompagnamento verso l’autonomia dei ragazzi neo maggiorenni che hanno avuto un percorso di inserimento in Comunità. Si realizza attraverso un affiancamento di intensità graduale del ragazzo da parte di un educatore per realizzare azioni concrete verso l’autonomia, corsi di formazione, attività ricreative, supporto educativo.

Affido familiare; intervento di aiuto e sostegno che garantisce al minore il diritto di crescere in un ambiente che possa soddisfare le sue esigenze educative e affettive, in grado di rispettare i suoi bisogni, in riferimento alle caratteristiche personali e familiari e alla sua specifica situazione di difficoltà. Grazie all’affido il minore viene accolto presso una famiglia che avrà il compito di assicurargli il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive e di facilitare le relazioni con la famiglia d’origine in base al programma concordato con i servizi.

Adozione nazionale e internazionale

È l’intervento di massima protezione che si attiva quando il minore è dichiarato in stato di abbandono materiale e morale da parte dei suoi familiari. L’adozione nazionale si realizza in Italia ed è disposta dal Tribunale per i minorenni mentre l’adozione internazionale si realizza all’estero con il giudice straniero. L’intervento si realizza in stretta collaborazione con l’autorità minorile e l’intervento è gestito da un’équipe multiprofessionale composta da assistenti sociali e psicologo.

ASS. MAURA FRANQUILLO

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