Al supermercato delle unioni e delle separazioni ognuno sceglie quello che conviene
Lunedì 14 novembre le agenzie di stampa hanno diffuso due notizie quasi in contemporanea. La prima è questa: a Schio, comune del vicentino, due uomini celebreranno a breve la loro unione civile. Fin qui nulla di strano. Solo che i due hanno dichiarato di non essere omosessuali e tantomeno una coppia, ma di vivere semplicemente nella stessa casa ormai da anni e di prendersi cura l’uno dell’altro in una relazione di pura amicizia. L’unione, secondo quanto hanno essi stessi dichiarato, consentirà loro di fruire di una serie di “vantaggi pratici” tra i quali il pagamento di un unico canone Rai (forse non sanno ancora che ormai è addebitato nella bolletta dell’energia elettrica). Oltre ai “vantaggi pratici” garantirà, aggiungiamo noi, la reversibilità della pensione a quello dei due che vivrà più a lungo! E non è poco, anche perché tra i due c’è una notevole differenza d’età.
La seconda notizia è quasi speculare: a Torino la Guardia di Finanza ha scoperto un uomo e una donna conviventi, e anche questo non sarebbe né strano né illegale. Solo che i due risultavano legalmente separati da dieci anni. Grazie a questo stratagemma, pare suggerito dalla moglie, ex impiegata Inps, intascavano l’assegno sociale di 700 euro perché il marito risultava nullatenente. Speculari le vicende e opposti gli esiti. I coniugi di Torino sono stati denunciati per truffa aggravata mentre gli amici di Schio assolti con formula piena dalla stessa prima firmataria della legge sulle unioni civili, la senatrice Monica Cirinnà, che avrebbe dichiarato: “Anche una donna si può sposare con un uomo che non ama, per convenienza. I matrimoni di comodo si sono sempre fatti. Se stavolta a unirsi sono due uomini che non sono uniti affettivamente ma lo fanno per convenienza, penso che comunque la legge consenta la libertà ai cittadini di farlo”. La libertà. Ma allora anche i coniugi di Torino potrebbero giustificarsi asserendo di essere effettivamente separati, ma liberi di vivere insieme ed anche di intrattenere una relazione sessuale. O no?
Storie speculari, diversi esiti e un’unica morale, anzi due.
Prima morale: ci si può separare solo perché conviene ed unirsi civilmente per la stessa ragione.
Seconda morale: separarsi solo per avere un vantaggio economico continuando a comportarsi come marito e moglie è un reato, unirsi civilmente per avere un vantaggio economico continuando a vivere da amici invece no.
VILLELMO BARTOLINI