La presidente della Regione Catiuscia Marini: L’Umbria non sarà abbandonata
Ringrazio di cuore la redazione della Gazzetta di Foligno per avermi dato l’opportunità di scrivere alcune riflessioni sulla drammatica sequenza di scosse telluriche che, dalla fine di agosto ad oggi, hanno drammaticamente provato le nostre popolazioni.
Sento, prima di tutto, il bisogno di rinnovare un pensiero per le vittime del sisma del 24 agosto ed esprimere poi, ancora una volta, la mia grande vicinanza e solidarietà per le persone, e sono davvero tante, che hanno perso la propria casa, in alcuni casi anche il lavoro, la propria impresa o attività economica. Vorrei trasmettere a ognuno questo messaggio: le istituzioni, a cominciare dalla Regione che io rappresento, vi sono vicine non tanto con le parole, ma soprattutto con le azioni affinché al più presto finiscano i disagi e si possa tornare alla normalità della vita di tutti i giorni, come e meglio di prima, restituendo alla nostra terra la bellezza dei suoi borghi, delle sue chiese e assicurando le condizioni per la ripresa dell’economia e nuovo lavoro.
In questi giorni mi sono recata più volte nei centri colpiti dal sisma e ho ascoltato le richieste di aiuto da parte degli amministratori ma anche da parte di tante persone, anziani, giovani e bambini. So quanto questo nuovo terremoto abbia provato la comunità di Foligno e quella umbra e marchigiana, che hanno rivissuto la paura e il dramma già conosciuti circa venti anni fa, per quell’altra drammatica crisi sismica che ci toccò – e vi toccò – così da vicino.
Ci sono di conforto, ma anche di sprone, le parole e la vicinanza che Papa Francesco ha voluto esprimerci, recandosi tra la nostra gente “che ha sofferto il terremoto”.
Se è vero che abbiamo tutti provato di nuovo la grande paura, il grande dolore causato dal crollo di case e di chiese amate, luoghi cari di una vita, è anche vero che i cittadini di Foligno, gli umbri tutti, sono persone tenaci, forti e determinate nel voler sempre e comunque ricostruire. Ed è questa, oggi, la nostra “missione”.
Il terremoto del 30 ottobre scorso ha drammaticamente aggravato il quadro dei danni in Valnerina e ne ha prodotti altri in molti centri della regione, così è significativamente cresciuto il numero delle persone che sono oggi fuori dalle proprie case. Al momento, dunque, la priorità per la quale stiamo lavorando è quella di garantire alle popolazioni una adeguata assistenza. Ad oggi sono oltre cinquemila le persone che non possono rientrare a casa e circa tremila quelle che vengono assistite dal sistema di Protezione civile nazionale e regionale in una ventina di comuni della regione, la maggior parte dei quali in Valnerina, mentre sono una cinquantina i comuni in tutta l’Umbria dove sono stati registrati danneggiamenti.
Intanto si sta lavorando contro il tempo per assicurare le soluzioni abitative più confortevoli a quanti non abbiano scelto un’autonoma sistemazione o l’alloggio temporaneo in albergo: sono già state avviate le procedure per l’allestimento dei campi container, in alternativa alle tende, che potranno ospitare quanti non potranno rientrare nelle abitazioni e si stanno anche definendo le procedure per la costruzione dei villaggi con le “casette”.
Allo stesso tempo il Governo, l’Ufficio del commissario per la ricostruzione, d’intesa con noi presidenti delle Regioni, anche nella veste di vice commissari, e con tutti i sindaci, ha avviato la fase relativa alla ricostruzione, sulla base dei due decreti legge approvati dal Governo, il secondo dei quali dopo la nuova emergenza dovuta alla forte scossa del 30 ottobre.
Ci aiuta a guardare con più fiducia al futuro il nuovo approccio dello Stato nella gestione di questa drammatica vicenda: assistere le persone, gestire l’emergenza, ma nello stesso tempo pensare a far partire la ricostruzione. Una ricostruzione – ed è questo l’insegnamento che ci viene proprio dall’esperienza della ricostruzione post sisma del 1997 – che deve anche puntare alla prevenzione. Questo sarà possibile grazie al progetto “Casa Italia” voluto fortemente dal Governo, e dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio nazionale.
Come presidente della Regione, sento su di me la grande responsabilità di fare ogni sforzo affinché tutto sia ricostruito, dalle case alle imprese, dalle chiese alle attività commerciali, dalle scuole al tessuto di relazioni sociali, come e meglio di prima del sisma. Insomma, una cosa deve essere certa: non consentiremo che questa bellissima nostra terra venga abbandonata.
Voglio rivolgere, infine, un grazie, un grande grazie di cuore a quanti ci stanno aiutando da mesi, con generosità ed abnegazione, per alleviare le difficoltà nelle zone colpite e per mettere al sicuro persone, beni culturali e religiosi, così come animali e produzioni. Ringrazio i tanti volontari, forze dell’ordine, Vigili del fuoco, Esercito, pubblici dipendenti, gente comune che si stanno prodigando per noi. Grazie anche a loro sapremo superare questa fase e ripartire.
CATIUSCIA MARINI