Mismetti, il tessitore Ma la coperta resta corta
La crisi politica, che riguarda la maggioranza, dovrebbe essere al suo epilogo perché dopo la condivisione del nuovo documento programmatico da parte dei 13 consiglieri, esclusi Trombettoni e Ciancaleoni, ci dovrebbe essere la quadratura del cerchio. Ora il sindaco Mismetti, per salvare il suo secondo mandato, dovrà procedere al riassetto dell’esecutivo. La cosa non è semplice perché un assessore del Pd dovrebbe cedere il passo a un esponente della lista Movimento per Foligno, che ha chiesto un riequilibrio della guida della città visto che ha contribuito al successo del centrosinistra. Ma se questo fronte si chiude se ne potrebbe riaprire un altro, visto che in coalizione c’è anche la lista Foligno Soprattutto, che dovrebbe avere pari dignità. È vero che Enrico Tortolini ha la delega allo sport e sta lavorando benissimo (suo il successo della proclamazione di Foligno a Città europea dello sport per il 2018), ma è altrettanto vero che, se arriva il posto di assessore per la lista Mpf, mancherebbe di fatto il riequilibrio della coalizione. Dunque Mismetti si troverebbe ancora con una coperta corta perché se entra in giunta, come è stato deciso, un esponente del Movimento per Foligno potrebbe esserci qualche mal di pancia tra gli esponenti di Foligno Soprattutto. Quindi ecco le difficoltà che ha di fronte il sindaco a cui spetta il compito di sostituire uno o due assessori da lui stesso scelti. Cosa che potrebbe essere intesa come una bocciatura. Sicuramente l’errore di fondo potrebbe essere stato quello di procedere, subito dopo le elezioni, ad una giunta, eccezion fatta per Emiliano Belmonte del Psi, tutta di esponenti del Pd, con in più il presidente del Consiglio comunale. E con questo asso pigliatutto Mismetti si è trovato, strada facendo, in mezzo al guado perdendo ben quattro consiglieri di maggioranza. Tutto è cominciato con Elio Graziosi, passato al gruppo misto che però, ad onore del vero, ha mantenuto lealmente la sua posizione salvando la giunta al momento del bilancio. Poi c’è stata la seconda uscita della consigliera Lorella Trombettoni, anche lei finita al gruppo misto, e le posizioni assenteiste di Moreno Finamonti, Lorenzo Schiarea che ora hanno firmato il nuovo documento programmatico e di Roberto Ciancaleoni, il socialista, sconfessato dai socialisti. Tutta questa confusione ha determinato una totale paralisi dell’amministrazione che da sei-sette mesi a questa parte ha fatto poco o nulla, eccezion fatta di tagli di nastri inaugurativi. E l’opposizione? A parte Stefania Filipponi di Impegno Civile che strilla quotidianamente, il resto sembra non esistere. E anche tra questi esponenti ci sono assenteisti e chi ha cambiato casacca. In definitiva Foligno, terza città dell’Umbria, che ha delle potenzialità molto più incisive di Perugia e Terni, ha un consiglio comunale e una giunta composta da persone, che invece di guardare la luna vedono solo il dito che la indica.
ROBERTO DI MEO