SATIRA CAUTELATIVA: Il sindaco Nando Mismetti ha deciso Già prepara il suo discorso di addio
Pare che la crisi Dem si avvii verso il suo epilogo e che il primo cittadino, ormai esausto, stia preparando il suo discorso finale che preluderebbe al definitivo commiato. Anche in questo caso il nostro servizio segreto è riuscito ad ascoltare, questa volta, una parte del suo intervento che stava preparando al buio della sua stanza. Eccolo. “Addio, FinaMonti e sorgenti nascenti dalle acque Schiaree, compagni ineguali noti a chi è vissuto in mezzo a voi e che vi vede ora solo come pecore pascenti. Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto in mezzo a voi, se ne allontana. E più avanzo nel piano di trovare un accordo, più il mio occhio si chiude, schifato ed esausto dalla estensione monotona di questo dibattito. L’aria sembra pesante e morta e io che avevo composto in voi tutti i progetti per il futuro, sono stato bloccato da una forza perfida. Addio profeta Elia che hai risparmiato l’Imu ai borghi sparsi e albeggianti sulla pendice, addio a Elio Nuvola rossa che hai cercato di sostenermi con la tua lealtà, addio ai Patriarchi e agli Angeli che hanno sostenuto la mia novella al contrario dell’assente Lorella che ha preferito suonar le Trombe…ttoni invece delle campane. Quanto è doloroso vedere chi con brama smaniosa ha già posato gli occhi, da tanto tempo, su quello scranno che mai avrà. Addio vecchia sede del Pci dove l’animo ritornò tante volte felice, inneggiando le lodi di Berlinguer e Fagiolone…”.
“Nando, sveglia, sono le sei e mezza, interrompe una squillante voce femminile”. “ Presto, preparatemi il caffè che devo andare a… Peugia, ho un consiglio ugente in Povincia, m’hanno detto che se so’ fegati la R!”.
E il satiro si scusa con il Manzoni.