“Fibrillazioni in maggioranza? Ogni anno ce n’è una”
Puntuale come i pollini di primavera tornano le fibrillazioni in maggioranza in vista del bilancio e i cittadini si chiedono cosa stia accadendo. Ecco cosa ci ha detto il primo cittadino.
Sindaco Mismetti, com’è la situazione?
“Prima di affrontare il tema voglio dare alla Gazzetta una notizia esclusiva. Stiamo pensando al sindaco di notte”.
Sindaco di notte?
“Proprio così. Sono già iniziate alcune esperienze interessanti in città come Amsterdam, Tolosa, Firenze, Milano e queste partono da una valutazione che condivido. Gli orari di vita sono cambiati e le città vivono 24 ore su 24. Quindi hanno bisogno di una presenza politico-istituzionale diversa. Stiamo studiando un piano che prevede la presenza di un delegato del sindaco, dalle otto della sera alle otto di mattina, che segua e controlli la vita notturna della città con un’integrazione dei servizi come quelli della polizia municipale o altro. Insomma una persona che viva i problemi e che intervenga stando personalmente sul territorio e che dia sicurezza ai cittadini”.
Torniamo al bilancio.
“Il bilancio è già pronto e approvato in giunta e le novità sono la nostra attenzione sul tema delle tasse e tariffe. Siamo già tra le città che hanno una pressione medio bassa e possiamo annunciare ai nostri concittadini che nel 2016 non ci saranno aumenti né di tasse né per i servizi a domanda individuale. Quindi niente aumenti per gli asili, mense e così via. Continueremo a investire nelle politiche sociali con strumenti nuovi rispetto al passato come borse lavoro, iniziative per i giovani che verranno ad abitare in centro e soprattutto abbiamo spostato la nostra attenzione nei confronti del disagio e del lavoro”.
Ma la maggioranza è in crisi come si dice da più parti?
“Questi sette anni della mia sindacatura sono stati caratterizzati da diversi momenti di difficoltà nelle relazioni tra i gruppi di maggioranza. Quindi questa ultima non è una novità, ma già stiamo lavorando per vedere quali sono le questioni aperte e trovare i giusti accordi”.
Lo scorso anno il dissidio è stato ricomposto con un documento politico siglato prima del bilancio; quest’anno invece non si capiscono i veri termini dei tre dissidenti.
“È la verità. In queste settimane non c’è stata l’occasione per capire quali sono i temi da mettere sul tavolo del confronto. Nel corso della riunione di maggioranza potremo capire di che si tratta. Aggiungo che, dopo due anni di governo, non si può sottovalutare che comincino a scaldarsi i motori per il prossimo appuntamento elettorale. Però a metà di legislatura credo che si possa anche aprire un confronto nella coalizione di maggioranza anche per fare un ‘tagliando’ di questi due anni, per verificare le cose fatte, riverificare gli obiettivi e aggiustarli se è il caso. È il normale confronto politico. Non è sempre facile perché stiamo anche vedendo ciò che accade nell’opposizione. Non si vede una proposta vera, seria; c’è una frantumazione evidente, candidati sindaci che abbandonano, la candidata sindaco del centrodestra sfiduciata dalla sua stessa coalizione. È un momento complicato per la vita politica istituzionale”.
Ma ci sarà un rimpasto?
“Come dicevo non so quali sono i temi veri del confronto, vedo una difficoltà ed è inutile nasconderlo, ma ancora non riesco a capire. Aggiungo che in politica non si dice mai no ma vanno rispettate le regole e le persone. In una coalizione si sta insieme, si pongono i problemi e quando si è arrivati alla fine della discussione, ci possono essere delle scelte. Ma oggi mi sembra tutto fuori luogo”.
Torniamo agli obiettivi.
“La città ha di fronte importanti opportunità con le quali ci giochiamo i prossimi 10 anni. Penso ai fondi europei. I bilanci, ormai, come quelli di una famiglia sono rigidi, non si possono trovare ricette innovative da cambiare il mondo perché non ci sono risorse. La vera sfida sono i fondi europei, il piano rurale, l’agenda urbana dove siamo dentro con 6 milioni di finanziamenti. Poi c’è il tema delle partecipate già inserite nel documento del 2015. Dobbiamo essere consapevoli che il mondo è cambiato e che i bilanci sia delle società sia dei Comuni sono talmente bloccati che dobbiamo ripensare al sistema delle partecipate. Questo non significa che non vedo gli aspetti positivi: se penso alla Vus, acqua, rifiuti e gas abbiamo le tariffe più basse. Dunque la poca disponibilità di risorse e le nuove normative ci impongono un nuovo modello di sistema. E questo deve essere all’attenzione dei prossimi due anni di legislatura per evitare problemi”.
E poi c’è il caso dell’ex Zuccherificio.
“A questo proposito voglio sottolineare che, oltre allo sforzo dei gruppi di maggioranza, c’è stato un importante contributo di una parte della minoranza. E mi riferisco a Stefania Filipponi ed Elisabetta Piccolotti che hanno lavorato in maniera positiva nei confronti della città, al di là delle differenze che sono una ricchezza e non una barriera. E oggi possiamo dire che grazie al lavoro di tutti e di questa parte dell’opposizione si è riaperto il dialogo e il confronto è di nuovo sereno”.
E la questione sanità?
“Questo è un altro tema importante. Anche se non si possono nascondere alcune criticità come le liste di attesa, il nostro ospedale, che ha dieci anni, si è conquistato un ruolo di eccellenza che non ci ha regalato nessuno, questo sia chiaro, grazie alla professionalità dei nostri operatori. Ora quando alcuni primari andranno in pensione si aprirà un nuovo scenario di relazioni con la Regione. Ma attenzione: va fatto un confronto serio anche con Spoleto per integrare le due strutture in un unico grande ospedale su due sedi diversificando funzioni e ruoli. Non solo, dobbiamo anche investire di più sul territorio nelle strutture intermedie, come medici di famiglia e casa della salute per far sì che gli ospedali siano solo luoghi di cura acuta. Ecco un altro degli obiettivi da fissare subito”.
E che farà Mismetti fra tre anni?
“Credo che sia giusto finire la legislatura. Ma stiano tutti sereni perché se non ci sono le condizioni, se dovesse finire prima, è uguale. Nando dice basta. Dopo 30 anni di impegno pubblico di cui sono onorato per essere stato al servizio della mia città che amo visceralmente, farò il nonno se avrò dei nipoti”.
Magari potrà fare il presidente della Quintana…
“Puoi darsi, o magari del Foligno calcio perché sono stato anche un bravo calciatore”.
Roberto Di Meo