La pillola amara dell’ex zuccherificio
Ex zuccherificio, dopo le polemiche, c’è uno squarcio di sereno. E il dialogo tra amministrazione comunale, Coop Centro Italia e la Gabrielli, società che detiene i grandi magazzini Tigre, sta riprendendo, anche se incombe come una scure la richiesta risarcitoria per danni presentata dalla Coop: circa 20 milioni di euro, se venisse accettata dal giudice metterebbe in crisi il Comune che rischierebbe il default con tragiche conseguenze per le tasche dei folignati. Dopo un anno e mezzo di schermaglie si è arrivati finalmente ad una data certa. Lunedì 21 marzo, in Comune, si incontreranno le parti per cominciare a delineare un percorso condiviso sul futuro di quell’area. E a giocare un ruolo chiave sarebbe stato il percorso intrapreso ormai un anno e mezzo fa dalla commissione controllo e garanzia presieduta da Stefania Filipponi. E proprio in questi ultimi giorni si è arrivati alla costituzione di un gruppo di lavoro composto da Seriana Mariani, Vincenzo Falasca e Michela Materazzi per la maggioranza; Stefania Filipponi ed Elisabetta Piccolotti per l’opposizione ed Elio Graziosi per il gruppo misto. C’è stato nel frattempo un passaggio nell’aula consiliare dove il sindaco Mismetti ha ritirato la sua mozione dopo la lettera, inviata a tutti i consiglieri, da Giorgio Raggi, presidente di Coop Centro Italia, che nell’annunciare di aver depositato la richiesta di risarcimento danni (la causa dovrebbe essere discussa l’8 giugno) apriva comunque una possibilità di dialogo, rimarcata poi con una seconda missiva. Adesso si è arrivati al punto cruciale perché proprio la prossima settimana i due ‘contendenti’ dovrebbero sedersi ad un tavolo per trovare un punto di accordo. E il tema della discussione dovrebbe essere improntato ad una revisione del progetto urbanistico dell’intera zona ‘Ambito 1 – Il Campus’ tenendo conto che “molti parametri – come è scritto nella relazione della commissione Controllo e garanzia – già individuati nel Prg del 1997 dovranno essere attentamente analizzati e modificati attraverso una comparazione dei diversi soggetti pubblici e privati”. È dunque evidente che la ‘vertenza’, se da una parte ha ritrovato il dialogo tra le parti, resta comunque molto delicata, perché bisognerà che qualcuno cominci a fare un passettino indietro. E c’è pure da tener conto che è stata anche inoltrata una richiesta di convocazione straordinaria di un consiglio comunale aperto sul tema, che però potrebbe diventare un’arma a doppio taglio per il Comune. In definitiva il problema resta molto complesso e i rischi di una nuova deflagrazione sono ancora decisamente alti. Non rimane che affidarsi al buon senso, soprattutto da parte della maggioranza che, indubbiamente, ha mancato di chiarezza. Come al solito.
ROBERTO DI MEO